Dissesto, Mattia su annuncio fondi e legge da ministro Clini

Il consigliere regionale del Pdl commenta positivamente la notizia relativa allo stanziamento di 23 milioni e 900 mila euro per l’attuazione di 76 progetti in Basilicata contro il dissesto idrogeologico

“L’annuncio ieri del ministro dell’Ambiente Corrado Clini di uno stanziamento di 23 milioni e 900 mila euro per l’attuazione di 76 progetti in Basilicata contro il dissesto idrogeologico al Sud e di una nuova legge nazionale che metta a regime gli interventi è senz’altro positivo perché consente di riprendere l’attività di difesa del suolo e prevenzione dei fenomeni frane, smottamenti ed alluvioni”. E’ quanto afferma il vice presidente del Consiglio regionale Franco Mattia (Pdl), sottolineando che “siamo però solo ad una goccia di acqua nel deserto, tenuto conto che lo stesso Ministero dell’Ambiente ha calcolato che per mettere in sicurezza l’intero territorio nazionale in maniera accettabile nei prossimi anni servirebbero circa 41 miliardi di euro, una cifra assolutamente non all’orizzonte, perchè nella congiuntura economica che il Paese sta vivendo le risorse e le possibilità di investimento sono sempre più limitate.

“Credo che tra le nuove fonti di finanziamento a cui attingere – aggiunge Mattia – l’art.16 del decreto sulle liberalizzazioni possa aprire nuove opportunità da approfondire specie nel riferimento in esso contenuto alla tutela della qualità ambientale e paesaggistica, al rispetto degli equilibri naturali nei comprensori petroliferi. Intanto la valorizzazione del patrimonio boschivo resta una delle carte fondamentali da giocare contro il rischio idrogeologico del territorio per l’importanza che riveste l’intervento umano nella valorizzazione del patrimonio boschivo. Il bosco ha bisogno di cure, di interventi sostanziali per accrescerne la diffusione e la qualità: un intervento ragionato e programmato, non soltanto contribuisce ad evitare, in caso di eventi calamitosi provocati dalle piogge intense, inondazioni di vasta portata, ma può contribuire a creare un sistema economico alternativo, soprattutto in un momento in cui la congiuntura economica si fa sentire in modo così pesante. In sostanza, l’intervento umano nel sistema di regolazione naturale del bosco, ne accresce sicuramente la qualità e contribuisce grandemente a contenere il dissesto idrogeologico, così spesso causa di tragedie che si possono quasi sempre evitare. Per questo siamo in attesa di verificare se il Piano di forestazione 2012 già licenziato dalla Terza Commissione – conclude – contenga aspetti innovativi in questa direzione”.

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