Per “SuperScienceMe 2025 Notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori” gli studenti del progetto “MOEBIUS – IBRIDAZIONI CREATIVE” dell’Università degli Studi della Basilicata presentano Discendenze digitali. Tragedia in un Atto, libero rifacimento della Fiaccola sotto il moggio di Gabriele d’Annunzio.
La prima dell’opera teatrale originale andrà in scena venerdì 26 settembre alle ore 18,00 al Piccolo Teatro “Principe di Piemonte” di Potenza.
Il testo, scritto dagli studenti, è liberamente ispirato a un classico del teatro italiano e vuole portare sul palcoscenico il tema dell’Intelligenza Artificiale nel suo risvolto più temibile: quello dell’estinzione dell’umanità, preconizzato dal Premio Nobel per la Fisica Geoffrey Hinton.
La fonte di riferimento è una tragedia di Gabriele d’Annunzio, “La fiaccola sotto il moggio”, in particolare nell’aspetto di quelle mancate discendenze, di quella frattura epocale che ne contraddistingue l’impianto. Come non ci sono discendenze né per la nobile casata né per
il popolare Serparo nella tragedia originale, così nell’opera rinnovata non potranno esserci discendenze neanche attraverso le manipolazioni più ardite dell’uomo del futuro che, già come quello di oggi, è diventato incapace e superficiale nei confronti delle complessità della Vita.
L’ossatura dannunziana viene dunque riproposta nei nomi dei protagonisti che però hanno tutti una veste avveniristica. Gigliola è l’umanoide che incarna le sperimentazioni dell’Intelligenza Artificiale: sa tutto, ma non conosce né l’Amore, né il Dolore, né la Felicità
né la Sofferenza. E per di più non comprende la metafora, il racconto favolistico, la differenza tra realtà e illusione: insomma non distingue il Vero dal Falso, il Bene dal Male.
In questo piattume che ha apparenza di senso e linguaggio, nonostante il tanto sapere vocabolaristico ed erudito, questa discendente digitale rappresenta la sconfitta totale dell’Uomo.
Discendenze digitali. Tragedia in un Atto è stata scritta da Nicola Sileo, Malika Manganiello, Martina Tesoro, Biagio Luongo, Federico A. Bove; revisioni di Maria Teresa Imbriani.
Gli interpreti sono: Eugenia Saluzzi (Gigliola); Bianca Masiello (Annabella); Martina Tesoro (Benedetta); Valentina Baldassarre (Donna Aldegrina); Federico A. Bove (Tibaldo); Marina Chiella (Angizia); Biagio Luongo (Il Serparo).
La regia è di Malika Manganiello.
Il progetto “MOEBIUS – IBRIDAZIONI CREATIVE” è coordinato da Maria Teresa Imbriani, docente di Letteratura italiana al Dipartimento per l’Innovazione Umanistica, Scientifica e Sociale dell’Università degli Studi della Basilicata.