Diritti umani, Santarsiero: tanta strada ancora da fare

Il presidente del Consiglio regionale ha partecipato ad una iniziativa dell’istituto comprensivo “G. Leopardi” di Potenza per la celebrazione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani

&ldquo;Siamo ancora molto lontani dalla reale applicazione della Dichiarazione universale dei diritti&nbsp; umani. Lo siamo in Occidente dove pure abbiamo vissuto, grazie a questi principi e grazie a quella dichiarazione, sette decenni di pace,&nbsp; di progresso,&nbsp; di crescita&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto ha affermato&nbsp; il presidente del Consiglio regionale Vito Santarsiero partecipando questa mattina ad una iniziativa dell&rsquo;istituto comprensivo &ldquo;G. Leopardi&rdquo; di Potenza per la celebrazione del 70&deg; anniversario&nbsp; della Dichiarazione universale dei diritti umani a conclusione di un percorso formativo su questo tema.<br /><br />&ldquo;E&rsquo; evidente &ndash; ha continuato – che bisogna fare molto di pi&ugrave; per la concreta attuazione di questa Carta, lo dobbiamo fare in Occidente e lo dobbiamo fare anche in Europa dove oggi gli Stati arretrano, dove cresce il populismo e il razzismo e c&#39;&egrave; una situazione che indubbiamente determina una involuzione rispetto a quei principi. Ma lo dobbiamo fare pi&ugrave; in generale in un pianeta dove 2 miliardi e 800 mila&nbsp; persone vivono in condizioni di povert&agrave; con meno di 2 dollari e mezzo al giorno e dove un miliardo e 200 mila persone vivono senza servizi igienici, 500 milioni di persone vivono ancora in una situazione di guerra o di grave marginalit&agrave; dovuta a disastri naturali o alle stesse guerre. Resta per&ograve; quella Carta un elemento fondamentale, un faro, un riferimento per poter divulgare quei principi in ogni parte del mondo, da parte di qualsiasi persona e poter avere la speranza di un futuro migliore. I ragazzi &ndash; ha concluso – sono i futuri gestori del mondo e sono quelli che quanto pi&ugrave; vedranno radicati nella loro sensibilit&agrave; e nella loro cultura questi principi tanto pi&ugrave; riusciranno a cambiare la nostra societ&agrave;&rdquo;.<br /><br />Alla manifestazione, insieme alla dirigente dell&rsquo;Istituto&nbsp; Cinzia Pucci, erano presenti anche il garante dell&rsquo;infanzia Vincenzo Giuliano, la presidente del Corecom Giuditta Lamorte e il presidente del comitato provinciale Unicef Mario Coviello.<br /><br />&ldquo;Dove c&rsquo;&egrave; l&rsquo;uomo &ndash; ha detto la presidente del Corecom, Giuditta Lamorte – c&rsquo;&egrave; la societ&agrave; cio&egrave; la relazione tra individui e per vivere insieme abbiamo bisogno della norma giuridica proprio per sapere dove finisce il nostro diritto e dove comincia il nostro dovere. Tutti gli uomini sono uguali difronte alla legge ma troppo spesso i diritti dei grandi non coincidono con i diritti dei bambini&rdquo;.<br /><br />&ldquo;L&rsquo;articolo 26 della Dichiarazione &ndash; ha affermato il Garante dell&rsquo;infanzia Vincenzo Giuliano – dice che l&rsquo;istruzione deve essere assicurata a tutti in modo gratuito almeno per le scuole elementari e per gli istituti superiori deve esserci la possibilit&agrave; di partecipazione. Dove c&rsquo;&egrave; conoscenza del diritto l&rsquo;illegalit&agrave; non trova spazio. Ancora oggi per&ograve; sono circa 120 milioni i ragazzi che non sanno n&eacute; leggere n&eacute; scrivere, gli adulti sono 750 milioni e il 60 per cento di queste persone sono donne. L&rsquo;uomo deve essere guidato dalla ragione per assicurare i diritti umani ma per essere unici e irripetibili bisogna mettere la passione a disposizione dell&rsquo;intelligenza&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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