Dimissioni in bianco, Crpo chiede ripristino L.188/2007

Per la presidente dell’organismo, Antonietta Botta “far firmare in bianco un foglio ai lavoratori e alle lavoratrici all’atto della loro assunzione è un abuso ricattatorio che sfrutta impunemente un evidente stato di soggezione del lavoratore”

“Far firmare in bianco un foglio ai lavoratori e alle lavoratrici all’atto della loro assunzione, per poi poterlo utilizzare come spontanea richiesta di dimissioni al momento ritenuto più opportuno dal datore di lavoro, è un abuso ricattatorio che sfrutta impunemente un evidente stato di soggezione del lavoratore gravando di una ingiusta, quanto anacronistica ipoteca, il rapporto di lavoro prima ancora che questo abbia inizio”. A sostenerlo la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità di Basilicata, Antonietta Botta.

“Evidentemente – aggiunge Botta – la famigerata ghigliottina non è per nulla scomparsa, si è semplicemente trasformata assumendo la più subdola delle sembianze vale a dire quella della purezza e dell’innocenza di un foglio in bianco. Purtroppo, al momento, non esiste in Italia un agile e immediato strumento di prevenzione e contrasto a questa pratica truffaldina che penalizza soprattutto le donne in primis in occasione della maternità ma, anche, in quella del matrimonio, come ripetutamente denunziato e provato da più parti”. “La Crpo di Basilicata – afferma la presidente – non rimane insensibile ‘al grido di dolore’ che proviene dal mondo del lavoro ed in particolare dalle donne lavoratrici. Pur condividendo le iniziative tese a sollecitare il ripristino della legge 188/2007 che impone, per le dimissioni dal servizio, moduli identificati da codici alfanumerici progressivi e validi non oltre 15 giorni dalla data di emissione, ritiene di andare oltre invocando l’adozione di un più agile, indispensabile e più urgente strumento legislativo che si possa realizzare in tempi brevi, per evitare lungaggini istituzionali e burocratiche. A tal fine – conclude Botta – la Crpo di Basilicata si propone di rivolgere un accorato appello al ministro Fornero attraverso specifici incontri con i Prefetti di Potenza e Matera”.

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