Con una delibera approvata ieri si raccomanda ai fornitori di media audiovisivi e radiofonici di garantire una informazione completa, obiettiva, imparziale e pluralistica in grado di tutelare dignità in particolare quella femminile
“L’Agcom, al fine di assicurare, nella trattazione del tema delle molestie sessuali, il rispetto dei diritti fondamentali a tutela degli utenti, in particolare della dignità della persona e del principio di non discriminazione, ha adottato, ieri 24 novembre una Raccomandazione destinata ai fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici. Secondo l'art 1 della dichiarazione Onu sull’eliminazione della violenza contro le donne è violenza ‘ogni atto di violenza fondata sul genere che provochi un danno o una sofferenza fisica, sessuale o psicologica per le donne, incluse le minacce, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà’, in pratica qualunque violazione dei diritti umani”.<br /><br />Nel darne notizia il presidente del Corecom, Giuditta Lamorte aggiunge: “La violenza non si manifesta solo attraverso l’irrazionale desiderio di possesso a tutti i costi, come può essere la violenza fisica, economica, sessuale o lo stalking, tradizionale o tramite web, ma anche con la diffusione di stereotipi di genere, intesi come schemi mentali di interpretazione della realtà, anche attraverso i media. Il mezzo più semplice – e forse anche più subdolo e meno riconoscibile – di diffusione di stereotipi di genere sono sicuramente i mezzi di comunicazione come la televisione, la radio, la carta stampata e internet”.<br /><br />“Attraverso i mezzi di comunicazione di massa – continua – si possono creare modelli tesi a minare alla base la rappresentazione della figura femminile nella collettività. La Raccomandazione Agcom si è resa necessaria a seguito delle modalità con le quali è stato trattato sui mezzi di informazione il tema delle molestie sessuali, enfatizzando la spettacolarizzazione e la generalizzazione della vicenda, piuttosto che focalizzando l’attenzione sugli elementi informativi. La televisione continua ad essere la fonte di informazione principale della popolazione e condiziona e dirige le idee e le scelte del fruitore, in maniera spesso inconsapevole; per tale motivo l’Agcom ha raccomandato – si legge nella delibera – ai fornitori di servizi media audiovisivi e radiofonici di garantire nella trattazione della tematica in oggetto, l’effettivo rispetto dei diritti fondamentali a tutela degli utenti ed in particolare della dignità della persona e del principio di non discriminazione”.<br /><br />“Nella Raccomandazione – conclude Lamorte – si sottolinea il ruolo che l’informazione radiotelevisiva svolge in ordine alla formazione dell’opinione pubblica e si ribadisce la necessità di garantire un’informazione completa, obiettiva, imparziale e pluralistica in grado di far emergere in maniera chiara l’oggetto della notizia, con uno sforzo di denuncia e di segnalazione critica anche in virtù del moltiplicarsi di episodi gravemente lesivi della dignità umana ma in particolare di quella femminile, salvaguardando le vittime, che denunciano abusi, con riguardo al diritto di parola e alla garanzia di potersi esprimere in un contesto sereno ed equilibrato”.<br /><br />L.C.<br />