''Altro che poca fantasia. I commenti politici sulle amministrative che leggo in queste ore, anche da parte di esponenti politici regionali, denotano il rifiuto a prendere atto che l'antipolitica si trasforma in antipartitismo”. A sostenerlo è il segretario regionale di Fli sen. Egidio Digilio per il quale “ci si poteva risparmiare almeno il teatrino delle dichiarazioni dei vincitori, dal Pd al Psi e persino al Pdl, passando per il Grande-piccolo Sud. Lo scenario desolante che emerge dai voti delle amministrative mette in luce il fatto che l'unica vittoria e' quella della sfiducia degli italiani che da noi è stata compensata da una parte dall’aumento di liste civiche e dall’altra da una passione per le sorti del proprio municipio che riesce ancora, per fortuna, a prevalere sull’astensionismo.
Di certo il Presidente De Filippo non può dire di non essere stato avvisato sui rischi che avrebbe corso nello scendere in campo direttamente a fianco di candidati sindaci contrapposti a quelli del suo stesso partito o comunque di centrosinistra. L’ho messo, inutilmente, in guardia sul pericolo di metterci la faccia a Teana come a Latronico. Ma – aggiunge Digilio – è anche questo un segno delle macerie che ci lascia in eredità la seconda Repubblica e che da noi continua ad incarnarsi, non so fino a quando, con il partito-Regione, che nonostante i richiami di giovani e meno giovani leader del Pd al rinnovamento non può che crollare sotto i colpi delle schede elettorali e delle proteste popolari.
Vorrei tentare una riflessione meno urlata: intanto è azzardato, se non impossibile, sintetizzare dei risultati amministrativi di un micro test-elettorale (in Basilicata ancora più micro) in un ragionamento politico nazionale. Se non altro per la disomogeneità con cui le forze politiche sono presenti sul territorio: con simbolo proprio, in accoppiata, sciolte in civiche, e nelle formule più fantasiose. Ancora non esiste nessun partito, movimento o altro in grado di presentare una lista con simbolo in ciascun comune al voto, nemmeno quelli più strutturati. Secondo i dati in nostro possesso, su circa mille comuni, ad esempio, il Pd ha presentato 135 liste, il Pdl circa 140, l’Idv di Di Pietro 125; il Movimento 5 stelle ne ha presentate 96 e Futuro e Libertà ha esposto il proprio simbolo in 70 comuni. Non tutti i cittadini aventi diritto impegnati nel voto (più di 7 milioni) hanno avuto la possibilità di dare una preferenza di natura simil-politica. Perciò – conclude Digilio – più che contare i sindaci e i consiglieri conquistati si facciano riflessioni più realistiche e si pensi al presente e al futuro della politica anche con un pizzico maggiore di fantasia”.
BAS 05