“A pochi giorni dalla presentazione ufficiale del Piano di azioni per la tutela della qualità dell’aria nei Comuni di Viggiano e Grumento Nova, il nuovo allarme lanciato da uno studio dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr, in collaborazione con l’Osservatorio Ambientale della Val d’Agri e la Scuola di Ingegneria dell’Università della Basilicata, sulla qualità dell’aria nell’area industriale di Tito e nel comprensorio petrolifero della Val d’Agri, dà ragione al Governatore De Filippo quando afferma che abbiamo tutti il dovere di non fidarci”.
E’ quanto sostiene il sen. Egidio Digilio, coordinatore regionale di Fli, per il quale “da parte dell’istituzione regionale non ci può limitare a mettere in guardia, contribuendo di fatto ad accrescere la sfiducia e la preoccupazione dei cittadini; il problema è di chi ci si può fidare. Diventa necessario tranquillizzare le popolazioni e i lavoratori dell’area industriale di Tito e di Viggiano dove gli esperti hanno accertato la presenza di residui di particelle carboniose derivanti da processi di combustione. Poiché il Governo Regionale ha da sempre propagandato la sinergia degli istituti che si occupano in Basilicata di ricerca ed indagine in campo ambientale (Arpab, Cnr, Università, Osservatorio di Marsiconuovo) quale strumento scientifico efficace per tenere sotto controllo ogni forma possibile di inquinamento e di rischio salute, è ancor più necessario – dice Digilio – chiarire come stanno effettivamente le cose. Se si vuole che la strategia attivata dalla Regione per ottenere dall’industria del petrolio come dalle altre industrie i massimi standard di attenzione ambientale non è più tempo di conferenze e convegni ma di azioni e misure da attuare, cominciando ad acquisire il rapporto del Cnr sulla qualità dell’aria a Tito e a Viggiano in modo da capire quali sono gli elementi nuovi, evidentemente, sinora, non sufficientemente indagati. C’è inoltre un passo importante da compiere per rafforzare il personale che si occupa di studiare i fenomeni attraverso borse di studio a favore di giovani laureati lucani”.
Per Digilio “la manifestazione popolare di oggi contro le trivelle della Shell lungo la costa ionico-metapontina è ancora una nuova lezione che la società civile, le comunità locali inviano alle classi dirigente e politica di questa regione per passare dai proclami di difesa dei beni comuni del nostro territorio (aria, mare, risorse naturali, ecc.) alla vera e propria iniziativa”.
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