“Intanto, almeno questa volta, non sono il solo a pensarla diversamente dal Presidente ma in compagnia di Cgil (nazionale), Uil (regionale), di esponenti nazionali e locali di maggioranza (IdV) come di opposizione (Pdl), molto lontani dal nostro modo di pensare, e persino dell’ex Ministro Tremonti che ricorda che i soldi del Piano Sud, da lui definito “spot tecnico”, già c’erano”. Lo dichiara il segretario regionel di Fli Egidio Digilio, replicando al nuovo intervento del presidente della Regione De Filippo che ha specificato i vantaggi previsti per la Basilicata dal Piano Salva Sud del governo Monti. “Vorrei rassicurare il Governatore – aggiunge Digilio – : non è in discussione la sua capacità di interloquire con il Governo, altrimenti perché starebbe due giorni a settimana in missione a Roma, ma i risultati che porta a casa. Né può continuare ad essere un alibi il doppio richiamo alla gravità della situazione e alla responsabilità come se Cgil, Uil, esponenti politici di diversi partiti e differenti schieramenti sono tutti scarsamente consapevoli della gravità della situazione e pertanto irresponsabili. Ed è anche ora di smetterla di gridare alla polemica solo per il semplice fatto di osare di commentare dichiarazioni del Presidente. De Filippo non può far finta di non aver capito. Ma se veramente è così, siccome ha dato prova di comprendere il linguaggio di Catalano, lo ripetiamo con le parole del “filosofo”. E’ accettabile “meglio essere poveri che più poveri”? Per me no. E al di là della filosofia popolare la questione centrale di autentica responsabilità è che lo sviluppo accreditato dalla Regione agli organismi dell’Ue e del Governo nazionale non trova riscontro nella realtà. A quei parametrici statistici che vedono la nostra realtà un gradino più in su rispetto al Sud qualcuno ci ha portati. E ciò ci costringe, e se non si interviene rapidamente ci costringerà ancora, ad accontentarci di quello che avanza, mentre ogni ipotesi di sviluppo è ridotta alla massima “meglio pensare di essere Regione protagonista negli snodi essenziali della programmazione per il Mezzogiorno che non pensarlo”.