Digilio (Fli) su gara per banda larga

“Tra banda larga e banda ultralarga c’è una gara della Regione Basilicata che non mi convince”. E’ quanto sostiene il sen. Egidio Digilio (Fli) che con un’interrogazione rivolta al Ministro Corrado Passera, che ha la delega delle telecomunicazioni, ha chiesto di verificare se “l’avviso di gara d’appalto per 18 milioni di euro, che utilizza risorse del FEARS – Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (la Basilicata dispone di circa 7,65 milioni di euro della dotazione di tale misura), e aggiunge risorse provenienti dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale FESR, pubblicato il 2 dicembre 2 011 dall’Ufficio Società dell’informazione della Regione Basilicata, risponde alle caratteristiche individuate dal Piano Nazionale per la Banda Larga. Il quarto bando di gara del MSE per la progettazione esecutiva e la realizzazione di infrastrutture costituite da impianti in fibra ottica per una rete a banda larga, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 29 dicembre 2011, riguarda le regioni Sicilia, Basilicata, Campania, Molise, Lazio, Marche, Toscana, Sardegna e Veneto – precisa Digilio – con un importo complessivo dei lavori supera i 69 milioni di euro”.
Secondo il parlamentare di Fli “la gara della Regione Basilicata, come evidenziano esperti di telecomunicazioni digitali, a dispetto di ogni logica, mostra tre evidenti criticità. In primo luogo è stata pubblicata in assenza della mappatura del territorio, che pure ne costituisce un prerequisito per identificare i diversi interventi (fibra, wireless, satellite) in funzione della situazione delle zone da coprire. In secondo luogo impegna la totalità del FEASR unicamente per la realizzazione di un’infrastruttura in fibra ottica. Infine, esclude esplicitamente il finanziamento dell’accesso degli utenti mediante decoder, modem, antenne ecc. per i residenti in aree dove le condizioni geomorfologiche rendono difficile o non economicamente vantaggiosa la realizzazione di str utture terrestri o senza fili entro il 31 dicembre 2015, sostenendo che “non saranno ammessi al finanziamento pubblico gli appalti da installare presso le utenze quali modem, CPE, antenne, parabole ecc.”
Il senatore di Fli evidenzia in proposito che “il Consiglio d’Europa, nell’ambito dei servizi essenziali per l’economia e la popolazione finanziabili dal FEASR, ha riconosciuto fra le operazioni connesse alle infrastrutture per internet a banda larga nelle zone rurali, la creazione di nuove infrastrutture a banda larga, con concessione dell’accesso, comprese le infrastrutture di backhaul (concentrazione di dati in un punto di diffusione da cui possono essere diffusi nei canali di rete) e gli impianti al suolo (ad esempio sistemi fissi, terrestri senza fili, satellitari o una combinazione di tali sistemi). La gara, dunque, così formulata dalla Reg ione Basilicata, esclude il contributo della larga banda via satellite, grazie al quale è possibile ottenere il 100% della copertura delle zone in digital divide. Recentemente, in una gara a norma europea emessa nella regione spagnola di Castilla e Léon, il terminale satellitare è stato incluso al sussidio per la larga banda nelle zone rurali. In Basilicata, regione in cui le pianure occupano solo l'8% del territorio, no”.
Digilio ancora evidenzia che “lo scorso novembre, il Parlamento Ue ha approvato un documento con il quale chiede alla Commissione di vigilare sulla Net Neutrality per assicurare che tutti possano a contenuti e servizi internet senza discriminazioni di sorta. Se la neutralità tecnologica viene a mancare, viene favorito un provider di servizi internet piuttosto che un altro, uno strumento piuttosto che un altro. Il digital divide si abbatte davvero solo se le soluzioni sono molteplici (e tengono conto delle peculiarità di un territorio): fibra, wireless, mobile, e quindi anche il satellite.
Senza il satellite, unica tecnologia che esiste già, che potenzialmente può essere attivata subito e senza scavi, questo obiettivo è una sorta di miraggio. Dalla Basilicata, nel frattempo, l’Europa si allontana, tanto più che nelle classifiche nazionali sulla diffusione della banda larga, la Basilicata è ultima tra gli ultimi.
Oltre alle risposte che attendo dal Ministro Passera, spetterà al Presidente De Filippo spiegare i contenuti dell’intesa sul Piano d’Azione Sud firmata il 15 dicembre scorso con una spesa di quasi 60 milioni per infrastrutture digitali, con l’azzeramento del digital divide detto “di base” e la scelta di quella che eufemisticamente lo stesso De Filippo chiama banda ultralarga”.

BAS 05

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