“Non so se il Governatore De Filippo se la cava con il gioco degli scacchi. Si noti però che un Cavallo, il pezzo più irrequieto degli scacchi, l'unico a poter saltare gli altri pezzi con un movimento asimmetrico, piazzato al centro della scacchiera, può muovere al massimo in otto differenti caselle. Non credo che francamente gli siano rimaste molte caselle di movimento”. E’ quanto sostiene il coordinatore regionale di Fli, sen. Egidio Digilio.
“Al di là del linguaggio degli scacchisti, per me – afferma – la posta politica in gioco è tutta al centro con l’obiettivo di attrarre il ceto medio. Registro favorevolmente che una voce dell’Udc, quella di Flovilla, rompa un silenzio durato troppo a lungo e rilanci anche in Basilicata il progetto della Lista per l’Italia, facendoci sapere che il partito di Casini non è affetto dalla “sindrome di Stoccolma”. Ma una Lista civica per l’Italia deve ripartire proprio dall’obiettivo di porre al centro del proprio programma elettorale la creazione e il rilancio del ceto medio. Puntando a superare gli ostacoli che nel pubblico e nel privato, impediscono la modernizzazione del Paese, che costringono i giovani, il futuro nuovo ceto medio, a rimanere fuori dal mondo del lavoro o al massimo li relegano ad un precariato a vita senza nessuna opportunità di crescita professionale, in un mondo che chiede più specializzazioni e più dinamismo”.
“Concretamente la Lista per l’Italia – dice Digilio – dovrà porsi il problema di rompere lacci e laccioli dell’amministrazione pubblica, rendere lo Stato meno pesante e imporre all’amministrazione pubblica una cultura aperta ai bisogni delle imprese e delle professioni. In Basilicata questo si traduce nello scardinare il “sistema Partito-Regione” e con essa la rete di protezione clientelare che non garantisce più il ceto medio”. E aggiunge: “Tutto ciò per coronare il sogno di Futuro e Libertà, fin dalla sua costituzione: offrire all’Italia un nuovo soggetto liberale ed europeista per archiviare in fretta l'immagine di un centrodestra caricaturale che ha negato ogni principio della storia della destra europea”.
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