Dichiarazione Rosa Gentile, presidente Acquedotto Lucano Spa

"In un momento di difficoltà per il Paese ritengo sia il caso di avviare riflessioni su elementi di sostanza e non su giochetti che rasentano e a volte superano il gossip magari da utilizzare come giochi ‘di sponda’ per porre veti o suggerire soluzioni. E quando questi comportamenti sono messi in campo non dalla politica (contro cui tutti sono pronti a puntare il dito) ma da altri ambienti, viene da chiedersi se esista l’etica della partecipazione e della responsabilità debba limitarsi solo a chi si candida a rivestire ruoli di esercizio democratico". Lo dichiara la presidente di Acquedotto Lucano, Rosa Gentile.
"Per quel che mi riguarda – prosegue –  sono concentrata sui problemi reali di Acquedotto Lucano, su un’azienda di servizi e di servizio verso i cittadini lucani, che ha esigenze di crescita e miglioramento e, al pari di tutti, ha risentito e risente della crisi e delle incertezze del momento. Il mio curriculum, per chi lo vuol leggere in modo sereno, testimonia che ho senso di responsabilità e cultura d’impresa e Acquedotto Lucano ora è la ‘mia’ impresa, quella per la quale ho accettato una sfida che, fino a quando ne avrò l’opportunità ovvero la fiducia di chi mi ha eletto, intendo portare fino in fondo insieme a tutti i lavoratori della società. Lavoratori che in questi mesi hanno ugualmente dato prova di responsabilità, impegno e dedizione, sopportando con discrezione le difficoltà che pure ci sono state e mettendo in campo volontariamente un impegno straordinario per costruire una situazione migliore.
Non mi sono mai sottratta, e mai lo farò in futuro, ad ogni tipo di discussione di merito su queste vicende, ma rifiuto seccamente la sola idea che entrino a far parte della discussioni legittimi elementi di vita privata in relazione ai quali reputo sia incivile anche il solo attendere conferme o smentite, spiegazioni o, peggio, giustificazioni. E lo dico per tutti, e non lamentando che un tale atteggiamento viene riservato solo ad una donna.
Consentitemi, anzi, al momento di indicarmi con un singolare maschile: Acquedotto; in questa società mi identifico e per questa voglio continuare a spendere le mie energie".

m.c.

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