“In attesa della nuova Pac la Commissione Europea ha adottato un regolamento (N.335/2013) che, in sintesi, garantisce che, nel periodo successivo alla programmazione 2007-2013, la quota delle risorse finanziarie assegnata 'non sia sproporzionata' rispetto a quella già assegnata e proroga la durata degli impegni fino alla fine del periodo di erogazione del premio, che è previsto per il 2014”.
Lo dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Nicola Benedetto che aggiunge: “Sono misure transitorie per garantire nel 2014 i pagamenti diretti dell’Ue alle aziende agricole e la continuità degli investimenti nelle aree rurali, in attesa che le tre istituzioni – Parlamento, Consiglio e Commissione – raggiungano un accordo sulla riforma della Politica agricola comune. Siamo ad un passaggio fondamentale e molto delicato, in quanto l'avvicinarsi della fine del periodo di programmazione 2007-2013 e l'avvio della nuova programmazione pone notevoli problemi di coordinamento e gestione tra le due fasi. Dunque la prima necessità è di attutire problemi derivanti dalla sovrapposizione tra gli interventi di sviluppo rurale nel sessennio che si conclude quest’anno e l'attuazione degli stessi nella futura programmazione 2014-2020. Il principio guida della Commissione è stato quello di evitare che nelle annualità 2014 e 2015 si possano assumere nuovi impegni a valere dei PSR 2007-2013 per quelle misure che nella nuova fase di programmazione saranno destinate a scomparire e si possano assumere nuovi impegni a valere dei Psr 2007-2013 per quelle misure per le quali le condizioni di applicazione mutano sostanzialmente nella futura programmazione. Il dispositivo individua pertanto le misure (cosiddetta lista negativa), per le quali non sarà possibile assumere nuovi impegni nei confronti dei beneficiari partire dal 1 gennaio 2014 ed a valere sui PSR 2007-2013: la misura 113 – ‘prepensionamento’ e la misura 131 – ‘Rispetto delle norme basate sulla legislazione comunitaria’, in quanto non più previste nella nuova programmazione 2014-2020 e la misura 221 – ‘primo imboschimento dei terreni agricoli’ e la misura 223 – ‘imboschimento dei terreni non agricoli’ in quanto misure pluriennali i cui contenuti mutano considerevolmente nella futura programmazione.
Ancora, il nuovo regolamento accresce la possibilità offerta agli Stati membri di trasferire gli importi da alcune misure per le quali non li ritiene non più necessari, ad altre che invece presentano un maggior tiraggio della spesa. Con le vecchie regole le modifiche dei Psr potevano avvenire senza decisione se il trasferimento della quota Feasrera inferiore all'1% del budget complessivo dei Psr (articolo 9.3 del Reg. (Ce) 1974/06). La Commissione ha aumentato tale soglia al 3% dando così maggiore flessibilità e margine di rimodulazione finanziaria alle autorità di gestione che si avviano verso la chiusura dei programmi. Le modifiche in questo senso possono essere fatte entro il 31 agosto 2015. Il regolamento accresce anche l'ambito degli interventi finanziabili tramite l'assistenza tecnica: infatti, tutte le attività preparatorie per la futura programmazione, come ad esempio la valutazione ex ante dei futuri Psr 2014-2020, i costi per la preparazione delle strategie di sviluppo locale o le attività necessarie per garantire la continuità nell'attuazione delle politiche di sviluppo rurale, potranno essere finanziate attraverso l'assistenza tecnica senza nessun problema di ammissibilità su tali tipologie di spese. La Riforma della Pac deve confrontarsi rispetto a ‘fallimenti’ di mercato e di politica, in quanto i mercati hanno bisogno di segnali più trasparenti, mentre le Politiche devono rispondere a nuove sfide, prime fra tutte quelle della produttività e dell'innovazione fondamentali ad una crescita sostenibile. Le priorità per lo sviluppo rurale: promuovere l’inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali; facilitare diversificazione da attività agricole, creazione di nuove imprese di piccole dimensioni e creazione di posti di lavoro; aumentare la competitività di qualsiasi tipo di agricoltura e la sostenibilità economica delle aziende agricole; facilitare i processi di ristrutturazione delle aziende agricole e il rinnovo generazionale del settore agricolo; promuovere l’organizzazione delle filiere e la gestione del rischio in agricoltura attraverso la migliore integrazione dei produttori nelle filiere; sostenere la gestione del rischio di impresa”.
bas 08