"La manovra economica varata dal governo Berlusconi è disperata, iniqua e senza futuro. Questo provvedimento, come i precedenti, non affronta in modo strutturale il problema del debito e non mette in campo misure significative per il rilancio dell’economia. Il problema principale è proprio questo: si affronta la crisi solo sul fronte dei tagli della spesa pubblica (prevalentemente la spesa sociale), mentre non vi è una misura credibile capace di rilanciare l’economia. Continuiamo ad assistere ad un attacco pesante al lavoro, allo stato sociale e ai diritti in favore delle rendite, dei patrimoni e delle speculazioni finanziarie". E' quanto afferma in un comunicato il segretario regionale di Rifondazione Comunista – Fds Italo Di Sabato.
"I provvedimenti finanziari proposti dal governo sotto la dettatura degli interessi dell’Europa neoliberista dei banchieri di Trichet e Draghi – prosegue – scaricano i costi della crisi e la ristrutturazione su base mondiale del capitalismo finanziario sulle fasce più deboli della società. Le ricette sono sempre le stesse: oltre ai tagli allo stato sociale, ai servizi pubblici, ai contributi sugli affitti, ai trasporti pubblici, l’obiettivo del governo resta quello di svuotare le casse di Comuni, Province e Regioni, privatizzare per gli interessi degli amici di turno, e attaccare salari e diritti con il salto di qualità di un ulteriore intervento sull’aumento dell’età pensionabile che consideriamo del tutto inaccettabile. La soppressione di fatto delle festività laiche nazionali (25 aprile, 1 maggio e 2 giugno) oltre a rappresentare un atto i cui benefici economici sono irrisori, dimostra chiaramente l'arroganza insipida di un governo reazionario. Si pensi solo che, mentre siamo in assenza di qualsiasi provvedimento contro l'evasione fiscale, di tassazione sui grandi patrimoni e di benché minimo accenno a togliere i privilegi fiscali alla chiesa cattolica, il presunto “contributo di solidarietà” a carico di chi guadagna 12.000 euro al mese (156.000 euro l’anno) costerà meno di 50 euro al mese: una vera e propria presa in giro.
Non solo, mentre si vorrebbero toccare nuovamente le pensioni, il governo non fa niente per tagliare i costi impropri della politica, a partire dai vitalizi.
La manovra attacca poi in maniera evidente le stesse istituzioni democratiche con tagli ulteriori alla rappresentanza nelle assemblee elettive e con provvedimenti di soppressione di Province e Comuni. In altri termini siamo di fronte ad un pericoloso attacco all’autonomia degli enti locali che ne mette in discussione il ruolo positivo di ente di prossimità più vicino ai bisogni dei cittadini ed è anche un attacco diretto alle condizioni di vita dei cittadini più deboli che pagheranno i costi di questa politica con tagli pesanti allo stato sociale. In questo senso rimaniamo assolutamente contrari alla soppressione di Province e Comuni, sacrificati sull'altare dei numeri, mentre di fatto verranno ulteriormente ridotte soltanto rappresentanza e democrazia, non certo gli sprechi.
Quindi riteniamo giusta e necessaria lo sciopero generale indetto dalla Cgil per il 6 settembre e le giornate di mobilitazione straordinarie indette dalla Fiom. Rifondazione Comunista di Basilicata nel sostenere tutta l’opposizione alla manovra da l'avvio ad una raccolta di firme, che si articolerà in tutto il territorio regionale, su una petizione che rappresenta una manovra alternativa a quella del governo. La nostra manovra permetterebbe di azzerare i tagli allo stato sociale, alle regioni e agli enti locali, alle pensioni, di mantenere le festività soppresse e di destinare risorse per il reddito sociale per i disoccupati:
– Tassa Patrimoniale sulle ricchezze al di sopra del milione di euro;
– Lotta all’evasione fiscale anche facendo pagare per intero le tasse a chi ha usato lo scudo fiscale;
– Dimezzare le spese militari e smettere la guerra in Afghanistan e Libia;
– Dimezzare gli stipendi dei parlamentari e consiglieri regionali e mettere un tetto agli stipendi dei manager;
– Obbligare le aziende che delocalizzano a restituire i finanziamenti pubblici;
– Bloccare le grandi opere inutili come la TAV e il Ponte sullo Stretto e sviluppare le energie alternative.
Queste – conclude Di Sabato – sono le nostre proposte per difendere la democrazia, la Costituzione, i diritti, i beni comuni e lo stato sociale ad ogni livello".
BAS 05