Deindustrializzazione, l’intervento di Napoli (Pdl)

Il consigliere regionale si domanda “dove sono le vere innovazioni che dovrebbero portare il nostro territorio a quel salto di qualità che ci aprirebbe le porte dello sviluppo?”

“La fine della cassa-integrazione per i 150 lavoratori dell’ex stabilimento Parmalat di Atella, rilevato e immediatamente abbandonato dalla Vicenzi, è la prima delle cambiali in scadenza per centinaia di lavoratori. La crisi, che ha determinato la chiusura degli stabilimenti nelle aree industriali della regione, è stata momentaneamente tamponata con gli ammortizzatori sociali”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Pdl, Michele Napoli, per il quale “nessuno dei bandi messi in campo dalla Regione ha avuto esito positivo e la Basilicata, da questo punto di vista, sembra non avere prospettive in quanto non appare appetibile per gli imprenditori che, pur avendo la possibilità di investire, scelgono di non farlo da noi”.

“Ci saremmo aspettati – prosegue Napoli – dall’Assessorato alle Attività produttive, un’azione più energica, e soprattutto, un monitoraggio del territorio tale da fare chiarezza sul reale stato dell’economia lucana. La cronica carenza di infrastrutture non riesce a rendere la nostra regione competitiva e non ci sembra che siano state messe sul piatto della bilancia proposte alternative valide che avrebbero potuto attirare capitali e nuovi investimenti. Ricerca, innovazione e sviluppo rimangono solo parole al vento da parte dei nostri amministratori che conducono le sorti della regione in maniera superficiale e senza idee innovative”.

“Si proclamano, continuamente, piani di sviluppo; nessuno però ha il coraggio di affermare che nessun riscontro positivo hanno sortito. Le parole d’ordine del centro-sinistra lucano, di questi ultimi tempi, sono energia e petrolio. Ma dove sono – conclude il consigliere regionale – le vere innovazioni che dovrebbero portare il nostro territorio a quel salto di qualità che ci aprirebbe le porte dello sviluppo?”.

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