Decreto Sblocca Italia, Romaniello (Sel): “Va impugnato”

Il consigliere regionale: “L’impugnativa dell’art.38, in coerenza con la mozione approvata dal Consiglio regionale del 23 settembre 2014 è il primo atto che la Giunta regionale deve fare”

&ldquo;Si moltiplicano le iniziative contro lo sblocca trivellazioni da parte di associazioni, gruppi di singoli cittadini, sindaci, comitati e anche da parte di alcune forze politiche che da sempre si battono contro l&rsquo;aumento delle estrazioni. Le ultime iniziative e prese di posizione sia quella dei vescovi che la petizione popolare promossa dal Wwf di Basilicata, con il coinvolgimento di Miko Somma, uno dei primi promotori di iniziative a tutela del territorio e a difesa degli agricoltori della Val D&rsquo;Agri confermano l&rsquo;ormai consolidata convinzione dei cittadini lucani che il petrolio non &egrave; una risorsa per il nostro territorio, ma prevalentemente un problema con effetti devastanti sulla salute, l&rsquo;agricoltura, la risorsa idrica e che qualora alle gi&agrave; esistenti quantit&agrave; estratte si aggiungessero altre, assisteremmo al moltiplicarsi degli effetti di negativit&agrave;&rdquo;. E&rsquo; quanto dichiara il consigliere regionale Giannino Romaniello (Sel).<br /><br />&ldquo;Si tratta quindi di unificare gli sforzi, e andare tutti nella stessa direzione concentrando l&rsquo;impegno sulle priorit&agrave; proposte dal Wwf nella conferenza stampa di ieri &ndash; prosegue l&rsquo;esponente di Sel. L&rsquo;impugnativa dell&rsquo;art.38, in coerenza con la mozione approvata dal Consiglio regionale del 23 settembre 2014 &egrave; il primo atto che la Giunta regionale deve fare. Una scelta diversa, non pu&ograve; che essere oggetto di confronto e discussione nella stessa sede per due ordini di motivi: il primo per rispetto istituzionale da parte del Presidente e della Giunta della massima assise regionale ed il secondo perch&eacute;, non &egrave; venuta meno la ragione principale della mozione e cio&egrave; &lsquo;la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione Italiana&rsquo;. Il decreto non bisogna solo attenzionarlo sull&rsquo;art. 38, che sicuramente rappresenta il cuore dell&rsquo;espropriazione delle prerogative regionali sancite con l&rsquo;art. 117 della Costituzione, ma anche soffermarsi sulle norme contenute negli art. 35,36 e 36 bis che sono il corollario di una idea/impostazione sulle tematiche ambientali e delle politiche verso il territorio di ricentralizzazione e totale messa in discussione del regionalismo&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Una scelta politica del Governo Renzi che tende ad azzerare ruoli e funzioni non solo dei soggetti sociali (corpi intermedi), ma anche di tutti gli altri livelli istituzionali sub-territoriali&nbsp; – aggiunge ancora Romaniello – in perfetta sintonia con la teoria dell&rsquo;uomo solo al comando. L&rsquo;esempio pi&ugrave; eclatante di questa filosofia &egrave; l&rsquo;idea di sostituire la &lsquo;card benzina&rsquo; con la &lsquo;social card&rsquo;, la tessera di poveri, in alternativa alla giusta intuizione regionale di utilizzare queste risorse per avviare a sperimentazione il reddito minimo di inserimento, come pure ampliare il sistema di welfare locale o, ancora, il fatto di condizionare quanto previsto dall&rsquo;art.16 del decreto legge n.1 del 24 gennaio alle effettive maggiori entrate a seguito di progetti rilasciati successivamente al 12.09.2013 che vuol dire autorizzazioni di ulteriori estrazioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Il decreto, i cui miglioramenti, come affermato da tanti, riguardano in primo luogo le compagnie e il Governo nazionale e non certamente la Regione Basilicata &ndash; conclude Romaniello – va impugnato e contrastato con tutte le iniziative possibili, da promuovere sul territorio regionale, di cui la manifestazione di domani &lsquo;mo basta&rsquo; ci auguriamo sia sola la prima di una lunga serie&rdquo;.<br />

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