Decreto sblocca-crediti, Mattia: raccogliere appello Caldoro

Sostiene Mattia: “Ha ragione il presidente Caldoro, in questo modo le amministrazioni del Sud che fanno una politica virtuosa vengono ad essere penalizzate"

&ldquo;L&rsquo;appello del Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ai parlamentari del Sud a &lsquo;cambiare il decreto sul pagamento dei debiti alla Pubblica amministrazione, per il bene del Mezzogiorno, delle sue imprese e dei suoi lavoratori&rsquo; non va sottovalutato e sollecita una valutazione unitaria da parte delle Regioni del Sud sugli effetti del decreto legge del Governo&rdquo;. A sostenerlo &egrave; il vice presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Franco Mattia (Pdl), sottolineando che &ldquo;dalla prima lettura del provvedimento, che necessita, pertanto, un&rsquo;attenta ed approfondita verifica da parte dei nostri Uffici della Ragioneria della Presidenza della Giunta come degli Uffici di Ragioneria delle due Amministrazioni Provinciali e dei Comuni, risulta evidente un criterio di disparit&agrave; tra Pubbliche amministrazioni del Nord e del Sud&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Esso &ndash; precisa Mattia &ndash; consiste nella corsia preferenziale che il Governo Monti ha voluto a favore degli Enti che dispongono di liquidit&agrave;, mentre chi non ha in cassa denaro sar&agrave; costretto ad indebitarsi, con il conseguente aumento dell&rsquo;indebitamento futuro dovuto al calcolo degli interessi. Il decreto infatti &ndash; sottolinea il vice presidente del Consiglio regionale &ndash; prevede l&rsquo;accesso ad un prestito a valere dal Fondo Nazionale pari a 26 miliardi di euro che per i nostri Enti locali significa contrarre nuovi debiti e continuare ad alimentare il meccanismo perverso del continuo rinvio dei pagamenti ad imprese per servizi e prestazioni di ogni tipo. Ha ragione, dunque, il presidente Caldoro: in questo modo le amministrazioni del Sud che fanno una politica virtuosa vengono ad essere penalizzate&quot;.<br />Secondo Mattia &ldquo;se ci fosse ancora bisogno di acquisire consapevolezza sul divario socio-economico Nord-Sud sempre pi&ugrave; acuto, &egrave; sufficiente dare un&rsquo;occhiata ai dati diffusi oggi sul Pil delle Regioni europee: fatto 100 il Pil pro-capite dell&rsquo;Unione europea, la nostra Regione oggi &egrave; a quota 73 contro 77 del 2000. Le motivazioni sono tante ma, per restare alla Pubblica amministrazione &egrave; evidente che esse riguardano anche la spesa per gli investimenti e le Pmi. A proposito di Piccole e medie industrie, ci preoccupa la segnalazione della Cgia di Mestre secondo cui dal calcolo complessivo dell&rsquo;indebitamento della P.A. (pari a circa 90 miliardi) &egrave; stato escluso quello verso le piccole e medie aziende (con la conseguenza di un incremento sino a 120-130 miliardi) che, come &egrave; noto, nel Sud e da noi sono l&rsquo;ossatura del tessuto produttivo con evidenti influenze sull&rsquo;occupazione. Sarebbe davvero grave &ndash; conclude Mattia &ndash; se proprio le Pmi venissero penalizzate dall&rsquo;applicazione del dl sblocca-crediti&rdquo;.<br />&nbsp;&nbsp;

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