De Filippo,misure difficili per una Basilicata che ce la può fare

Il presidente della Regione illustra in Consiglio una manovra di assestamento maturata fra tagli nei trasferimenti e maggiori oneri. “Non affrontare un piccolo guaio oggi porterebbe grandi guai per i lucani domani”

“Abbiamo costruito una manovra di assestamento di bilancio incardinata sulle coordinate della responsabilità e della prudenza per rischi economico-finanziari che riguardano tutto il Paese e non solo e che in questo momento nessuno è in grado di prevedere. Dobbiamo lavorare insieme, non rinunciando alle proprie posizioni, ma facendo qualcosa di importante per la Basilicata perché rinviare i problemi che ci sono oggi porterebbe ad avere problemi infinitamente più grandi domani”.
Illustrando in Consiglio la manovra di assestamento al Bilancio 2011, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo è andato oltre la sola illustrazione dei numeri e le ricadute locali e immediate. E’ partito inquadrando il contesto in cui si inseriscono le scelte fatte, ha concluso tracciando la strada per le altre azioni da portare avanti in tempi celeri per rafforzare la Basilicata e i segnali di ripresa dell’economia che pure si registrano.

Il contesto
“La sequenza delle manovre 2010 e 2011 del Governo nazionale – ha detto De Filippo – con scelte opinabili ma in un quadro di necessità hanno prodotto una situazione preoccupante nei bilanci della Regione Basilicata che pure ha sempre presentato una storia diversa e distintiva tra i sistemi pubblici regionali non solo del Mezzogiorno. Lo Stato mette in campo una manovra da 48 miliardi di euro nel quadriennio, costituita per il 40 per cento da tagli e di questi tagli circa la metà hanno una ricaduta diretta sulle Regioni. In particolare, per la Sanità c’è un taglio nel quadriennio di 8,5 milioni di euro che può mettere ko il sistema sanitario in tutte le Regioni italiane, anche perché si somma a un blocco dell’adeguamento all’inflazione già attuato da anni. La Cgil stima il taglio complessivo in oltre 13 miliardi di euro, il che significa un taglio di circa 130 milioni di euro nel quadriennio al sistema sanitario lucano”.

Gli impegni trasferiti dallo Stato
A fronte di queste minori risorse, il presidente De Filippo ha illustrato come sulle spalle della Basilicata siano stati trasferiti dallo Stato ulteriori impegni economici. “Dal primo gennaio di quest’anno – ha spiegato De Filippo – la Regione Basilicata ha visto 800 stipendiati messi a carico del proprio bilancio ‘per decreto’. Lo Stato che prima si faceva carico dei 280 dipendenti delle Comunità montane, dei 400 dipendenti dei Consorzi di Bonifica, dei 150 lavoratori delle Associazioni provinciali allevatori ha azzerato tutti i fondi, mettendo queste persone a totale carico delle Regioni, con la necessità di trovare 17 milioni di euro. Ugualmente sono stati azzerati i fondi per le politiche sociali in favore di anziani, infanzia, handicap, tossicodipendenti e abbiamo dovuto provvedere con altri 19 milioni di euro”.

La sanità
Il presidente si è soffermato in particolare sulla voce più consistente del bilancio regionale, ossia la sanità. “La Basilicata – ha spiegato – fino ad oggi, ha avuto un disavanzo storico del sistema sanitario rispetto al fondo assegnato di circa 40 milioni di euro l’anno, anche per fornire prestazioni aggiuntive rispetto ai livelli essenziali di assistenza. Un disavanzo pari al 4 per cento che si pone appena sotto la soglia del 5 per cento oltre la quale, indipendentemente dalla disponibilità di risorse, scatta l’obbligo del piano di rientro attuato dalla Regione o, in assenza, gestito da un Commissario. Una procedura, che comporterebbe l’aumento al massimo di tutte le addizionali con aumenti sull’Irpef di circa 300 euro per famiglie con un reddito non elevato, con ulteriori aggravi per l’Irap a carico del già provato sistema produttivo, con tagli non più governabili. Dobbiamo salvare il nostro sistema sanitario regionale ad ogni costo, perché il piccolo guaio che ci troviamo ad affrontare oggi, se non sarà gestito, ci porterà a far ricadere un grosso guaio sulle spalle della nostra comunità”.

Le scelte di rigore
Tra tagli, maggiori oneri e rischi all’orizzonte, la Basilicata si è trovata di fronte ala necessità di fare scelte. “Abbiamo improntato la nostra azione alla prudenza, all’efficienza e alla responsabilità – ha detto De Filippo – come si può già vedere nel rendiconto. Entrate al 101 per cento rispetto alle previsioni e trasferimenti dello Stato e dell’Unione Europea stimati solo al 95 per cento testimoniano che abbiamo voluto costruire un bilancio reale, che ci mettesse al riparo dai rischi. E ora ci troviamo a far fronte al combinato disposto delle due manovre dello Stato del 2010 e del 2011 e i problemi del Patto di stabilità. E abbiamo dovuto concentrarci innanzitutto sulla Sanità. E le leve a disposizione, universalmente riconosciute, sono tre: compartecipazione alle spese, rimodulazione dei rapporti per l’acquisto di servizi da privati e risparmio della spesa pubblica. Sull’ultimo aspetto – ha spiegato De Filippo – abbiamo agito in maniera radicale, con il taglio dell’80 per cento delle spese per convenzioni e convegni, con l’azzeramento dei compensi per le commissioni di gara e di concorso. E abbiamo introdotto una norma importante, non per la salute dei bilanci, ma per quella delle persone: non prevedere ricoveri per acuti in ospedali distrettuali, in strutture che non abbiano strutture importanti come Rianimazione ed Utic. Sul fronte dei rapporti con le aziende private ci siamo attestati su un punto di ragionevolezza, che non consente l’erogazione di prestazioni che vanno oltre i livelli essenziali di assistenza ed elimina il vecchio arrotondamento all’euro superiore per prestazioni la cui tariffa prevede una remunerazione composta anche da centesimi. E per quel che riguarda i ticket abbiamo dovuto prendere atto che il ticket sul codice bianco all’ospedale è una misura imposta da una legge nazionale insuperabile, mentre per il ticket sulle prestazioni specialistiche, pure introdotto dal Governo, e sulla farmaceutica, abbiamo scelto di accompagnare l’introduzione di queste misure con un ampliamento delle esenzioni per i redditi bassi. I lucani che ne hanno la possibilità devono contribuire a tenere in piedi un sistema sanitario regionale universalista e pubblico”.

Le scelte per la coesione
Ma la manovra di assestamento non è solo un elenco di tagli e la scelta della Giunta nella proposta fatta al Consiglio è stata quella di continuare a investire nelle politiche di coesione. “Abbiamo messo in campo fondi per il Copes e l’assegno di cura, abbiamo finanziato lo sconto gas per le famiglie più a basso reddito, abbiamo rifinanziato il fondo di coesione per i piccoli Comuni del quale abbiamo visto la necessità. Pur nel più drammatico momento della storia della Regione non abbiamo abbassato l’attenzione a queste realtà”.

L’appello alla responsabilità
Nel suo discorso, De Filippo, si è rivolto all’intero emiciclo, senza fare distinzione tra schieramenti, per un appello ad “affrontare la questione non sotto la bandiera della comunicazione politica, ma della responsabilità. Per quel che mi riguarda – ha detto – è quello che sto facendo nelle relazioni con il Governo, rinunciando a facili rendite di posizioni che mi potrebbero venire dall’infiammare le polveri su scelte francamente incomprensibili, come quella sull’alluvione. Dobbiamo avere un atteggiamento di responsabilità perché se lo Svimez ci segnala che nel primo trimestre 2011 in Basilicata abbiamo un aumento dell’export, della fiducia delle imprese e dell’occupazione, abbiamo il dovere di accompagnare questi segnali di ripresa con l’equilibrio del sistema pubblico per consentire che si consolidino”.

Le altre azioni da mettere in campo
Per accompagnare la ripresa De Filippo ha anche indicato una “miniagenda” da mettere in campo già da settembre. “Dovremo fare sessioni di lavoro approfondite sul piano infrastrutture, sul memorandum sulle estrazioni, sul protocollo d’intesa per l’Università e sul patto di sistema con le parti sociali Basilicata 2012, in modo da mettere in campo in tempi brevi misure che possono aiutare la nostra realtà economica e sociale. Perché in questo momento oggettivamente difficile per tutti, in cui anche Regioni forti sono in difficoltà, in cui si denuncia che i sistemi sanitari possono saltare in tutt’Italia, io sono convinto che la Basilicata ce la può fare. E se ci riusciremo, tutti insieme, avremo fatto tutti insieme qualcosa di importante per la nostra terra, per la nostra gente”.

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