“L’appello di Monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo di Potenza, va raccolto da istituzioni, politica, volontariato, con in testa Caritas e Parrocchie, attraverso un Patto contro la povertà con l’obiettivo prioritario di superare la distanza tra la scarsa attenzione che, da sempre, la politica, al di là di qualche nota, dedica al problema e l’urgenza di mettere in campo adeguate azioni per contrastarlo”. Così Giuseppe Potenza, DC-Libertas Basilicata.
“Nella concretezza delle risposte portate avanti a livello locale, tanti soggetti sono abituati ad unire gli sforzi e a realizzare insieme interventi contro l’esclusione sociale, in innumerevoli territori. Fare della povertà una priorità della politica nazionale e locale costituisce, oggi, una sfida insieme decisiva ed assai complessa : per vincerla è necessario un salto di qualità. Si tratta, dunque, di unire le forze e percorrere insieme un cammino finalizzato a promuovere l’introduzione del Reddito d’Inclusione Sociale nel nostro paese come sostenuto dall’Alleanza contro la povertà, coordinamento di organizzazioni del mondo cattolico. Inoltre, se – come ci auguriamo – il Reis diventerà realtà, gli aderenti al Patto si impegneranno ad assicurarne la migliore attuazione possibile. Per noi al di là del reddito contro la povertà sono necessarie tre cose: rendere sostenibile un moderno sistema dei servizi alla persona attraverso la responsabilizzazione, il coinvolgimento e la valorizzazione di tutti i soggetti pubblici e privati del settore sociale e delle imprese al fine di mobilitare risorse aggiuntive a quelle pubbliche; far fronte all’incremento della domanda di servizi alla persona determinato dall’invecchiamento della popolazione, dall’aumento delle persone non autosufficienti, dalla maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e dalla crescita di famiglie monoparentali; disporre di un modello universale, flessibile e personalizzato di voucher per l’erogazione dei servizi alla persona nel quale convergano gli analoghi sistemi gestiti dallo Stato, dalle regioni, e dai comuni.
Nell’ Anno Santo della Misericordia è indispensabile un ripensamento globale di tutto il sistema, secondo la logica della solidarietà, che incrocia necessariamente la cruciale questione della partecipazione con un maggiore protagonismo di chi rappresenta realmente i valori cattolici ed è ancora minoritario. E’ questo il modo più efficace di non lasciare sola la Chiesa che, come dice efficacemente Monsignor Liborio, è un “ospedale da campo”.
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