Dalla migrazione come sofferenza, emergenza e genocidio alla mobilità come diritto umano inviolabile. Se ne è parlato a Potenza nel corso di un incontro svoltosi presso l’Aula Magna dell’Università di Basilicata. Promossa dal Rotary Club di Potenza la riunione ha registrato la partecipazione di autorità istituzionali e la partecipazione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Una giornata per riflettere sui processi di integrazione, accoglienza, tolleranza e amicizia. “La presentazione della Carta di Palermo – ha sottolineato il prefetto della Provincia di Potenza Marilisa Magno – ci offre la possibilità di avviare una riflessione sui flussi migratori. A tutti bisogna garantire un’adeguata accoglienza per la tutela dei diritti fondamentali della persona. Tutti gli Enti istituzionali sono coinvolti in questo fenomeno”. Come governare questo fenomeno? “ Bisogna costruire – ha detto il presidente del Consiglio regionale di Basilicata Piero Lacorazza – le condizioni di benessere, di legalità, di giustizia, di inclusione”. La Carta di Palermo 2015 è stata approvata su proposta del sindaco Orlando per l’abolizione del permesso di soggiorno e per l’approvazione delle modifiche radicali alla legge sulla cittadinanza. “Eravamo la città della mafia – ha esordito il sindaco di Palermo nel suo intervento – oggi vogliamo essere il simbolo della legalità dei diritti. Palermo è l’unica città al mondo dove esiste un Consiglio comunale dei migranti di cui fanno parte 21 componenti. Il presidente della Consulta che registra 9 donne è un giovane medico palestinese. Orlando ha ricordato le tante vittime della mafia. “Quante volte i siciliani hanno sofferto. Prima i genocidi erano localizzati. Oggi viviamo i genocidi legati alle migrazioni che riguardano il mondo intero. La mia vita è cambiata da quando ho incontrato i migranti. E' tempo che l'Unione europea promuova l’abolizione del permesso di soggiorno sollecitando la Comunità mondiale al riconoscimento della mobilità di tutti gli esseri umani come un diritto, non soltanto al suo interno. Il nodo centrale è, pertanto, il passaggio dalla migrazione come sofferenza, alla mobilità come diritto umano. Le attuali previsioni internazionali – ha continuato Orlando – garantiscono, ipocritamente, il diritto di emigrare, ma non garantiscono un corrispondente diritto all’ingresso, con uno specifico dovere di accoglienza da parte degli Stati. Anche se il permesso di soggiorno è previsto dalla legge, questo non significa che sia una buona cosa: anche la schiavitù e la pena di morte erano previste dalle leggi. Occorre, quindi, riconoscere il diritto alla mobilità, sia per quanto riguarda la possibilità di lasciare il proprio Paese, sia per quella di essere accolto. Inoltre bisogna accelerare l’iter per il rilascio della cittadinanza alle persone che nascono sul nostro territorio”. “Un convegno utile – ha concluso il presidente della Task Force regionale per ‘Immigrazione Pietro Simonetti – la Basilicata si è dimostrata una regione aperta che accoglie e non lavora per la produzione della paura. Abbiamo ricevuto molti riconoscimenti per essere stati l’unica regione a chiedere il raddoppio degli ospiti che arriveranno a 2.000. Oggi sono 1.650 di cui 100 minori non accompagnati. La popolazione complessiva straniera nel 2015 ha registrato 44.000 presenze in tutta la Basilicata. Quasi l’8 % della popolazione. Quasi tutti hanno lavorato dando un contributo fondamentale all’agricoltura, all’edilizia e al lavoro di cura. Attualmente ci sono 22.000 badanti. Non si tratta di una questione di solidarietà. Il piano della Regione Basilicata è un progetto che integra le persone le quali permettono a questo territorio di resistere positivamente allo spopolamento che non deriva solo – ha sottolineato Simonetti – dall’emigrazione dei giovani ma anche dalla scarsissima natalità. Guardiamo al futuro per migliorare le condizioni dei lavoratori in due aree centrali: il Bradano e il metapontino accentuando la lotta al caporalato e all’intermediazione illegale. In questo quadro abbiamo chiesto al Governo nazionale ed alle autorità locali competenti di provvedere senza ulteriori attese alla bonifica e alla messa in sicurezza dei centri abusivi di Boreano e Le Mattinelle e alla trasformazione dell’ex Cie di Palazzo San Gervasio ormai pronto per l’uso come centro di accoglienza. Il presidente della Giunta regionale Marcello Pittella e tutto il Consiglio regionale possono essere orgogliosi di una scelta che proietta i comuni della Basilicata in Italia e in Europa per la buona pratica dell’accoglienza”bas 03