CLUSTERATLAS4MED (CLUSTER for a dATa driven ruraL sustAinable touriSm for MEDiterranean SMEs), guidato dall’organismo di ricerca lucano EXO, è stato presentato a Potenza presso la sede della Regione Basilicata, partner associato del progetto.
Il progetto durerà tre anni e vedrà collaborare 8 partner da 7 Paesi del Mediterraneo: Italia, Spagna, Malta, Grecia, Tunisia, Egitto e Turchia. La visione di CLUSTERATLAS4MED si integra con quella della Commissione Europea, che attraverso il “Patto rurale” ha promosso un decalogo che entro il 2040 mira a trasformare le aree rurali in “spazi attraenti, caratterizzati da uno sviluppo territoriale armonioso che ne liberi il potenziale specifico rendendoli luoghi di opportunità e fornendo soluzioni locali per aiutare ad affrontare gli effetti locali delle sfide globali”.
CLUSTERATLAS4MED, finanziato insieme ad altre 59 proposte sulle oltre 631 presentate nell’ambito del primo bando del programma Interreg NEXT MED – il programma europeo di cooperazione territoriale che sostiene progetti innovativi e sostenibili per rafforzare la collaborazione tra le sponde del Mediterraneo – ha l’obiettivo di costruire una rete destinata a durare nel tempo, ben oltre la sua conclusione prevista per il 2028. Il Cluster trans-mediterraneo che sarà il risultato ultimo del progetto, promuoverà la collaborazione tra imprese, enti di ricerca e formazione, e pubbliche amministrazioni da tutti i Paesi del mediterraneo per promuovere iniziative concrete, con il coinvolgimento attivo delle comunità rurali nella elaborazione di soluzioni che ne favoriscano uno sviluppo turistico sostenibile dal punto di vista ecologico, economico e sociale.
Grazie ad un budget complessivo di 1,8 milioni di euro, si agirà su innovazione, formazione, sensibilizzazione dei territori e competitività delle imprese. Si parte da un consorzio internazionale di altissimo livello e dalla determinazione di coinvolgere attivamente tutti gli attori che ruotano intorno al turismo rurale. Attraverso l’elaborazione di azioni concrete che partano dall’ascolto dei loro bisogni, per comprenderne problemi e potenzialità, attraverso tavoli di dialogo permanenti – promossi a livello locale ma attivi nel contesto di un coordinamento transnazionale – sarà possibile rovesciare la visione prevalente sulle zone rurali, che da aree da cui fuggire diventeranno protagoniste attive di vitalità, economia e attrattività turistica.