Per il consigliere regionale del Pd “che la cultura possa rappresentare l'elemento distintivo di un progetto per il rilancio economico e sociale della Basilicata è fuor di dubbio, ma perché ciò avvenga è necessario evitare le citazioni retoriche”
"Non mi è chiaro se il presidente del Senato Renato Schifani sia stato invitato a Matera per celebrare Pascoli a cento anni dalla morte o, come credo, per sostenere la candidatura di Matera a capitale europea della cultura”. E’ quanto ha affermato il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Dalessandro sottolineando che “se l'intento di chi ha procurato l'occasione era quello di indicare all'alta carica dello Stato i caratteri distintivi della nostra cultura, credo che l'obiettivo non sia stato centrato, dal momento che all'importante appuntamento ci si è presentati privi delle specificità culturali di cui sono tenutari proprio quei comuni che sono stati inspiegabilmente tenuti fuori dalla cerimonia”.
”Abbiamo sempre sostenuto – ha precisato l’esponente del Pd – che la candidatura di Matera era stata assunta a simbolo di un territorio molto più vasto, e che era l'intera regione a correre per il conseguimento dell'ambizioso obiettivo del 2019, ma essersi presentati ancora una volta in solitudine a un appuntamento così importante con la seconda carica dello Stato ha ingenerato il convincimento che la città di Matera intende fare a meno del suo territorio".
"Quella dei comuni, invece, è una ricchezza culturale fondamentale – ha detto Dalessandro – che può agevolmente essere assunta a valore ma solo dentro un'economia di filiera che riesca a mettere in rete le specificità di tutti, prima ancora di assumere a patrimonio fatti casuali, seppure di grande prestigio culturale che, tuttavia, nulla hanno a che fare con la nostra cultura. Se questi convincimenti dovessero rispondere al vero sarà un po' difficile che si realizzino gli auspici di qualche collega perché, al contrario dei nostri avi che sono riusciti a sopravvivere scavando nel tufo, noi non riusciremmo a sopravvivere a errori così gravi".