“Se da qualche mese la successione alla direzione del primo nosocomio regionale è stata oggetto di preventiva, intempestiva e immotivata attenzione vuol dire che alcuni giudizi negativi sulla scelta erano già formulati a prescindere dal nome”
"Mai come in questo momento – dice Dalessandro – in Basilicata sarebbe di grande attualità la canzone scritta da Ricky Gianco e che Antoine presentò al Festival di San Remo nel 1967. Si chiamava 'Pietre' quella canzone e da qualche parte recitava che 'sei buono e ti tirano le pietre, sei cattivo e ti tirano le pietre, qualunque cosa fai sempre pietre in faccia prenderai'.” A giudizio del consigliere del Pd il refrain è di grande attualità poiché “l’impressione che si ha è che alcuni autorevoli dissensi sulla nomina del dott. Des Dorides a direttore generale del San Carlo sarebbero comunque stati autorevoli dissensi in ogni caso”.
“Del resto – aggiunge Dalessandro – se da qualche mese la successione alla direzione del primo nosocomio regionale è stata oggetto di preventiva, intempestiva e immotivata attenzione, che in qualche caso ha coinvolto anche gli aspiranti locali vuol dire che alcuni giudizi negativi sulla scelta, ancora da fare, erano già formulati, e sarebbero stati comunque espressi a prescindere dal nome. Una scelta così illuminata, che nulla toglie alla capacità e professionalità dei candidati locali, risponde, invece, a quella esigenza di discontinuità da tutti auspicata, e al nuovo rigore introdotto proprio dalla ormai proverbiale asticella di Speranza. Per la sanità lucana – sostiene Dalessandro – si apre un nuovo percorso lungo il quale dovremo incrociare il bisogno di salute che arriva dal territorio e la necessità di praticare un’offerta sanitaria moderna e di qualità che dovrà contemperare, tuttavia, tagli e contenimento della spesa in un’ottica di definitiva razionalizzazione”.
“Se, come credo – afferma l’esponente del Pd – è stato tutto questo ad aver indotto il presidente De Filippo a ricercare soluzioni esterne di indubbie credenziali e corposa dote professionale, non ha molto senso affannarsi alla ricerca di eventuali simpatie politiche o a scommettere sull'altezza dell'asticella di Speranza. Quest'ultima è ad altezza olimpionica – è il parere di Dalessandro – e vincere la sfida che ci aspetta non sarà cosa facile, soprattutto nella sanità, la cui riforma proposta da Martorano a me, che non sono tra quelli che a quanto pare si sono sacrificati per la sanità lucana, sembra davvero ambiziosa”.
“Le scelte vanno valutate sul campo – conclude Dalessandro – senza mai perdere di vista gli obiettivi che vedono nel cittadino e nell'intera comunità i beneficiari finali delle politiche regionali”.