Il consigliere regionale del gruppo misto presenta una interrogazione in merirto alle iniziative della Regione a riguardo del diritto al lavoro delle donne ed alla loro necessità di essere parte integrante della famiglia
“La conciliazione tra maternità e lavoro è un’esigenza particolarmente sentita e va di pari passo con l’emancipazione femminile ed il diritto al lavoro e alla carriera propria di ogni donna, esigenza che, è ben chiaro, non può prescindere da un coinvolgimento ‘attivo’ del datore di lavoro (pubblico o privato che sia) e delle Istituzioni. Un modello sociale e lavorativo equo ed attento – sostiene Singetta – ai bisogni ed alle necessità della famiglia, ed in modo particolare delle madri lavoratrici, deve essere in grado di garantire ad esse, oltre alla tutela dei diritti imprescindibili della maternità, servizi qualificati che consentano alla donna di essere madre e di lavorare allo stesso tempo, attraverso l’istituzione di asili nido aziendali che, per la loro caratteristica di vicinanza al luogo di lavoro, rendano più agevole il ritorno al lavoro delle neo-mamme, eliminando una serie di criticità legate alla possibilità di accudire il bambino senza dovervi rinunciare”.
“In Italia, sebbene siano stati fatti molti progressi in questo campo, e sebbene vi siano esperienze di nido aziendale datate 1950, come quelle degli imprenditori Olivetti e Falck, che già allora istituirono dei ‘nidi’ presso le loro aziende, la situazione è complessivamente arretrata rispetto a quella europea. In Basilicata – da quanto risulta allo scrivente – in seguito alla stipula della convenzione tra il Dipartimento per le Pari Opportunità e la Regione in attuazione dell’intesa del 29 aprile 2010 relativa ai “Criteri di ripartizione delle risorse, le finalità, le modalità attuative nonché il monitoraggio del sistema di interventi per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, è stato definito il progetto denominato ‘Cura su misura’, che si proponeva, tra le altre cose, di realizzare ‘[…] un sistema di interventi per favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro […] finalizzato a rafforzare la disponibilità dei servizi e/o degli interventi di cura alla persona per favorire la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro nonché a potenziare i supporti finalizzati a consentire alle donne la permanenza o il rientro nel mercato del lavoro attraverso la […] creazione o implementazione di nidi, nidi famiglia, servizi e interventi similari definiti nelle diverse realtà territoriali”.
“Considerato che in Basilicata – sostiene Singetta – il numero di servizi educativi per la prima infanzia risulta di gran lunga inferiore alla domanda con una scarsità di servizi, persino nel capoluogo, oltre che nelle zone rurali e considerata l’elevata propensione delle donne ad uscire dal mercato del lavoro in corrispondenza della maternità, si interroga il Presidente della Giunta e l’Assessore al ramo competente per conoscere: “i risultati conseguiti in seguito alla implementazione del sopra citato progetto ‘Cura su misura’, ovvero se ed in quali Comuni lucani sotto i 3.000 abitanti siano state sperimentate soluzioni per la prima infanzia ed in cosa consistano (sono stati istituiti nuovi asili nido? Sono stati ampliati e potenziati i servizi offerti da quelli preesistenti? etc.) ; se sia intenzione di codesto Governo regionale promuovere e sensibilizzare i datori di lavoro, sia pubblici che privati, alla creazione di asili aziendali che consentano alle madri lavoratrici di conciliare la maternità con gli impegni lavorativi, ovvero consentire loro di anticipare il rientro sul posto di lavoro dopo il periodo di astensione obbligatoria, con ovvie ripercussioni positive sia sulla possibilità di realizzazione e di carriera della donna, sia sotto il profilo della produttività e della redditività per l’azienda”.
Il consigliere Singetta chiede, altresì, di sapere: “se sia intenzione della Giunta regionale promuovere la creazione di un nido aziendale presso la struttura della Regione Basilicata, o presso altri Enti pubblici territoriali, in modo da consentire, attraverso una gestione integrata tra pubblico e privato, la custodia dei figli delle dipendenti presso l’ente o l’azienda in cui lavorano, garantendo, in tal modo, anche la creazione di nuovi posti di lavoro (le figure professionali che dovrebbero occuparsi dei bambini) e la possibilità, anche per coloro che non sono dipendenti dell’ente o dell’azienda di portare i propri figli al nido aziendale (si noti che in altre Regioni italiane, come la Lombardia ed il Friuli Venezia Giulia, sono stati recentemente inaugurati degli asili aziendali). Singetta, infine, chiede :”se siano stati attuati gli obiettivi previsti nel Piano d’azione 2007-2013 (del luglio 2008) contenente gli obiettivi di servizio della Regione Basilicata, relativamente alla istituzione di asili nido aziendali presso le sedi individuate (Matera: uffici dell’amministrazione regionale e provinciale, Ospedale Madonna della Grazie; Potenza: uffici dell’amministrazione provinciale e comunale, Ospedale San Carlo) ovvero i motivi che hanno determinato la mancata realizzazione di questi progetti per l’infanzia”.