“Oggi 5 giugno è la Giornata Mondiale dell’ambiente; tante le riflessioni e tante le prese d’atto dell’ effetto dei cambiamenti climatici. Tra le aree più sensibili a tali fenomeni vi è proprio il Mediterraneo, che stando a quanto affermano gli scienziati “è una regione di confine anche da un punto di vista meteorologico, perché si trova sul bordo tra la zona subtropicale e quella temperata delle medie latitudini.” Ci ritroviamo di fronte ad un problema molto serio da tempo, e va valutato ed affrontato in maniera concreta perché abbiamo il forte rischio di modificazioni del clima che possono avere un impatto pesante sul ciclo idrologico, sugli ecosistemi e sulle attività umane. Le buone pratiche che da anni ci vengono consigliate sono tante e varie, dall’utilizzo di lampadine a basso consumo, le nuove lampadine LED, la raccolta differenziata, aria condizionata e riscaldamento dovrebbero essere tenuti entro un intervallo di 5 °C in meno o in più rispetto alla temperatura esterna, mezzi pubblici, biciclette o i piedi sono ottimi sostituti dell’automobile, l’acqua che non è una risorsa infinita, l,utilizzo giusto ed oculato(con l’ambiente che le ospitano) delle fonti rinnovabili di energia”. Lo afferma, in un comunicato stampa, Michele Miglionico, pres. CSR Marmo Melandro.
“Tutto ciò – continua – porterebbe a preservare il nostro ambiente, che mantenendo la sua integrità al centro di una visione ambiziosa, resta l’elemento cardine del nostro futuro e della nostra economia. Proprio nella giornata di oggi, è utile soffermarsi sull’importanza della “ruralità” , patrimonio “unico” della nostra regione; la Basilicata a quasi totalità rurale è una delle regioni italiane più interessata da tali opportunità, ma nello stesso tempo, è anche una delle più coinvolte dal terribile cambiamento climatico che attanaglia il Mediterraneo.
Il rapporto tra ruralità e turismo è articolato; il turismo rurale si fonda sull’ unione di un insieme di risorse, alcune generiche e altre distinte nel patrimonio locale rurale, attraverso l’esercizio di attività volte alla produzione e al commercio di servizi di tipo turistico e ricreativo.
“La qualità della ruralità” appartiene a vari tipi di capitale territoriale: ambientale, culturale, sociale, economico, umano, agricolo e artistico. Alcune “qualità rurali” sono impiegate in modo diretto nel processo produttivo ( le aree naturali quali supporto per i servizi di escursionismo, immobili riqualificati a servizio dei visitatori, ), altre invece sono di fatto delle peculiarità di contesto del prodotto turistico ( la particolarità del paesaggio, i prodotti tipici del territorio, i personaggi illustri del posto) che però possono e sono decisivi nella scelta del visitatore che deve decidere la meta della sua vacanza.
Il pericolo per il “tesoro rurale” si presenta quando il processo di sviluppo turistico è indirizzato da soggetti esterni al contesto rurale locale, specialmente quando i grandi gruppi che arrivano ad acquistare “chiavi in mano” degli interi borghi rurali per trasformarli in qualcosa di simile a villaggi vacanze. La forza della ruralità sta nella comunità stessa che la genera e la vive, è proprio quel processo dal basso che dialogando con le istituzioni locali e regionali , innesca quel processo virtuoso che necessita .
Promuovere sistemi di concertazione a livello locale che permettono non solo di unire gli attori locali impegnati nelle attività turistiche intorno a progetti partecipati in modo da costruire una uniformità dell’offerta territoriale e garantire una visibilità rispetto alle attenzioni esterne, ma anche di rinforzare percorsi di collaborazione intersettoriale rivolti alla conservazione e al rafforzamento delle risorse rurali.
Oggi la nostra regione è sulla giusta via, da tempo si è intrapreso il cammino migliore per permettere alle aree così dette interne di trasformare i loro limiti in opportunità concrete. E proprio oggi, nella giornata mondiale dell’ambiente è necessario “accendere i riflettori” sul nostro ambiente e sulla nostra “qualità rurale”.
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