“Ho accettato con piacere in quest’epoca di “passioni tristi” l’invito, come presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza, dell’assessore comunale alla cultura e all’ istruzione del comune di Tito Fabio Laurino a partecipare, mercoledì 17 ottobre, alla presentazione dell’Albo delle Famiglie affidatarie”. Lo scrive in una nota Mario Coviello, presidente del comitato provinciale Unicef di Potenza “Arrivo intorno alle 18,00 – prosegue – e nella biblioteca comunale “Lorenzo Ostuni” mi accoglie con l’assessore Laurino, Loredana Bruno, avvocato, mamma affidataria di Musa e presidente dell’associazione “Volontari scuola Tito”. Con lei Patrizia Bianco che ha adottato Anastasia e ha raccontato la sua esperienza nel libro “Controcanto, verso il vento”, casa editrice Kimerik, che stasera presenta. Con lei Valeria Montanari, presidente del Tribunale per i minorenni di Potenza e Natina Marino, insegnante di scuola dell’infanzia di Picerno, mamma di Abubakar, minore straniero che è fuggito dalla Costa d’Avorio, e che ha adottato e accompagnato a luglio a ritrovare la mamma che lo ha partorito. Questa sera racconta, anche con foto su un grande schermo appositamente preparato, il suo viaggio e come ha imparato ad abbracciare un grande ragazzo “nero”. La sala si riempie di un pubblico attento e partecipe e il sindaco Graziano Scavone può introdurre la serata. Con l’assessore Laurino sottolinea la necessità dell’albo delle famiglie affidatarie per “rafforzare la cultura dell’accoglienza, coltivare necessarie sensibilità in rete con gli altri comuni e con la regione Basilicata e con enti e associazioni come l’Unicef per rispondere a tante difficili situazioni familiari, causate anche dalla crisi economica che ci attanaglia.” L’assessore Laurino sottolinea la collaborazione nella costruzione della rete delle famiglie affidatarie del garante per l’infanzia Vincenzo Giuliano e ringrazia per il lavoro che il Tribunale dei minori di Potenza sta portando avanti. La presidente del tribunale Valeria Montaruli ricorda che è aperto uno sportello per l’affido e racconta “il lavoro di sensibilizzazione per convincere “coppie rigide” a coltivare contiguità affettive per passare dall’adozione mite a quella definitiva.”