Costi politica mozione di Mollica, Falotico e Navazio

Con il documento gli esponenti di Mpa, Plb e Ial propongono la riduzione di compensi previsti per i Presidenti e i componenti dei Consigli di amministrazione da nominare a breve

“Senza voler fare populismo ho proposto, unitamente ai colleghi Falotico e Navazio, una mozione per la riduzione dei compensi previsti per i Presidenti e per i membri dei Consigli di amministrazione che saranno nominati a breve in Acquedotto lucano, Acqua Spa e nelle altre società partecipate dalla Regione”. Lo afferma il Consigliere regionale del Movimento per le Autonomie Francesco Mollica, per il quale “l’attuale situazione economica impone un taglio dei costi della politica. Tesi tanto ostentata e propagandata da tutti, a partire dal Presidente del Consiglio Folino (dichiarazione fatta a latere della Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali durante la quale si è preso atto della necessità di ridurre i costi delle Regioni), fino a quelli del Parlamento italiano, nei quali, però, non si trova traccia degli impianti legislativi. Tesi, dunque, puntualmente disattesa nei fatti anche qui in Regione, con un rinvio a non meglio specificati atti legislativi”.

“Quale miglior occasione questa – continua Mollica – per ridurre i costi visto che siamo in fase di rinnovo degli organi di tante società partecipate e controllate. Si tratta semplicemente di ridurre le indennità percepite dagli amministratori di tali Enti e società anziché nella misura massima del 60 per cento rispetto all’indennità lorda percepita da un Consigliere regionale nella misura massima del 30 per cento di quella del Presidente”.

“Ridurre tali compensi e alleggerire il bilancio regionale – aggiunge il consigliere – sarebbe un segnale di attenzione. Un segnale che va dato, e va dato da parte di tutti e non solo da parte dei Consiglieri, altrimenti è lecito credere che in questa Regione vi sono delle sacche, delle postazioni intoccabili, dove i costi non vengono toccati e i diritti non possano essere rimodulati, mentre poi vengono ritoccati solamente quelli più evidenti”. “Invece – conclude Mollica – si continua a rimandare, probabilmente in attesa che il momento passi, con la giustificazione che non basta una mozione per cambiare certi status ma occorre un piano programmatico e uno studio complessivo delle funzioni svolte in ciascuno di questi Enti, vale a dire preserviamo i “contenitori” della politica. Intanto i costi restano immutati”.

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