Convegno su gestione urbanistico – strutturale della Val d’Agri

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La sperimentazione del Piano Strutturale Intercomunale potrà dar luogo ad azioni di tutela e di compatibile trasformazione urbanistica per tutto l’ambito

Una nuova strategia di governo del territorio per una pianificazione che faccia della Val d’Agri un luogo di sperimentazione e trasformazione urbanistica. E’ il Piano Strutturale Intercomunale, tema della sessione odierna dell’evento “Architettura, città e territorio” organizzato dall’Ordine degli architetti per il trentennale della sua attività, il vero fulcro della nuova gestione territoriale che individua nella co-pianificazione tra i livelli governativi la base da cui partire.
Un’azione programmatica che, mediante la condivisione e la cooperazione tra le amministrazioni e i soggetti istituzionali del territorio, intende individuare strumenti adeguati per una migliore lettura e gestione urbanistico-strutturale del comprensorio.
“La sperimentazione e il suo risultato – spiega il dirigente della Struttura di Progetto Val d’Agri, Francesco Pesce, relatore al convegno “Nuove strategie per il governo del territorio: il sistema Val d’Agri” – potranno rappresentare lo strumento condiviso di una strategia urbanistica e di sviluppo condiviso facendo in modo di ripianare le differenze e valorizzare le eccellenze”.
Il Piano Strutturale Intercomunale si propone di avere ricadute sovracomunali e di dare risposte agli interessi che stanno maturando all’interno della comunità poiché in aree a bassa densità demografica è necessario sperimentare e praticare nuovi modelli di governance con particolare riferimento all’offerta di servizi al cittadino e alla mobilità. Con la firma del Protocollo d’Intesa, il 16 ottobre 2010, tra la Regione Basilicata, la Provincia di Potenza, 22 comuni dell’area e l’ente Parco, sono stati avviati i necessari confronti tra gli amministratori e i tecnici affinché il PSI possa trovare la giusta collocazione in una posizione intermedia tra la dimensione comunale e provinciale, interagendo con l’ente Parco impegnato nella redazione del proprio piano.
Si tratta di produrre una pianificazione a scala intercomunale per una regione come la Basilicata, composta da piccole comunità diffuse sul territorio, dove è fondamentale immaginare un governo del territorio che faccia riferimento alle attività che effettivamente si possono implementare per favorire lo sviluppo delle aree più interne.
“Allo stato attuale non esistono significative esperienze analoghe a livello nazionale sopratutto se riferite a modelli di copianificazione tra diversi livelli di governo del territorio in aree a bassa densità”, ha spiegato il coordinatore scientifico del Piano Strutturale Intercomunale, Mario Coletta, professore dell’Università degli Studi di Napoli. “La sperimentazione – ha aggiunto – potrà dunque dar luogo ad un piano di tutela e compatibile trasformazione urbanistica unitario per tutto l’ambito pur nella diversità di ciascun centro comunale. Questa pianificazione potrà consentire, una razionalizzazione del sistema insediativo, dei servizi ai cittadini e delle infrastrutture per lo sviluppo”.

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