Continuità assistenziale, Lacorazza: subito il confronto

“Necessario convocare con estrema rapidità un tavolo di confronto con le rappresentanza sindacali”

&ldquo;La legge, gi&agrave; condivisa con le rappresentanze sindacali, rappresentava una scelta ponte, transitoria e rischiosa, per approdare ad un processo pi&ugrave; lineare che avrebbe dovuto ripristinare programmazione, obiettivi e accordo di secondo livello. La scelta da parte del Governo di impugnare la legge riporta indietro le lancette del confronto; &egrave; passato un anno dalla scelta di sospendere le indennit&agrave; aggiuntive&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto affermato dal consigliere regionale del Partito democratico, Piero Lacorazza.<br /><br />&ldquo;Ora con estrema rapidit&agrave; &ndash; sostiene Lacorazza – &egrave; necessario convocare un tavolo di confronto con le rappresentanze sindacali. Ci sono due possibili strade. La prima, pi&ugrave; delicata, &egrave; quella di procedere in ogni caso nel rispetto della legge essendo in fase di impugnativa e non di sentenza della Corte costituzionale. La seconda &egrave; quella di un accordo stralcio nel quale si individuino indennit&agrave; aggiuntive. Resta la via maestra, suggerita da tempo nelle varie sedi: l&rsquo;approvazione del Piano sanitario (che sarebbe dovuta avvenire entro il 31 dicembre), il ruolo della assistenza primaria, la continuit&agrave; assistenziale e l&rsquo;emergenza territoriale in tutto il territorio 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Con questa impostazione andrebbero definiti i compiti, le funzioni, e le relazioni tra le figure convenzionate impegnate non solo in termine di prestazioni/attivit&agrave; ambulatoriali ma anche di incentivazioni di &lsquo;processo&rsquo; e di &lsquo;struttura&rsquo;&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Infine &ndash; continua Lacorazza – rimane sullo sfondo il tema del regionalismo differenziato, attraverso la leva del comma 3 dell&rsquo;art.116 della Costituzione, che in altre regioni ha consentito una maggiore autonomia in materia di gestione del personale del Servizio sanitario regionale, compresa la regolamentazione dell&rsquo;attivit&agrave; libero professionale, prevedendo la possibilit&agrave;, in sede di contrattazione collettiva integrativa, di incentivi e misure di sostegno anche mediante l&rsquo;utilizzo di risorse aggiuntive regionali da destinare in particolare al personale dipendente in servizio presso sedi montane disagiate&rdquo;.<br />

    Condividi l'articolo su:

    Web TV

    Ultimi pubblicati

    Correlati