Continuità assistenziale, Galante: ripristinare la legalità

Il consigliere regionale di Realtà Italia ribadisce “la propria convinta solidarietà ai medici, ritendo legittimo l’accordo integrativo regionale del 2008”

Le indennit&agrave; sospese ai medici del servizio di continuit&agrave; assistenziale, di cui oggi viene richiesta la restituzione, &ldquo;sono state legittimamente erogate sulla scorta delle intervenute modifiche di cui all&rsquo;accordo collettivo nazionale del 2009. Infatti con tale accordo &egrave; stato definitivamente cassato il principio generale di &lsquo;omnicomprensivit&agrave;&rsquo; della retribuzione (art 72 A.C.N 2009 e contestualmente nel Capo I, riferito ai Principi Generali, art. 14, A.C.N. 2009) ed &egrave; stata riconfermata nelle materie oggetto di accordo integrativo regionale, la facolt&agrave; &lsquo;nell&rsquo;ambito degli accordi regionali, di poter definire parametri di valutazione di particolari e specifiche condizioni di disagio e di difficolt&agrave; e di espletamento dell&rsquo;attivit&agrave; convenzionale&rsquo;&rdquo;. E&rsquo; quanto sostiene il consigliere regionale di Realt&agrave; Italia Paolo Galante che, &ldquo;aderendo ad un principio generale per il quale fare parti uguali fra diseguali &egrave; ingiusto&rdquo;, ribadisce &ldquo;la propria convinta solidariet&agrave; ai medici della continuit&agrave; assistenziale, ritendo legittimo l&rsquo;accordo integrativo regionale del 2008. Il Gruppo di realt&agrave; Italia, per quanto di propria competenza, si impegna affinch&eacute;, quanto prima, tutti i protagonisti di questa vicenda che interviene su un tema delicato e sensibile, quale &egrave; il diritto alla salute e alle cure mediche dei lucani di grave impatto sulla sanit&agrave; regionale, si adoperino al fine di ripristinare la legalit&agrave; e ricercare con urgenza le migliori soluzioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I medici di continuit&agrave; assistenziale devono garantire un servizio che si traduce nel diritto alla salute e alle cure dei lucani &ndash; aggiunge ancora Galante -, un diritto costituzionalmente garantito. Una lettura che pone al centro della continuit&agrave; assistenziale l&rsquo;erogazione della singola prestazione medica, parte da un riferimento errato e giunge a conclusioni disastrose, sarebbe come voler valutare il servizio giustizia sulla base di singole sentenze e provvedimenti che i magistrati adottano. La continuit&agrave; assistenziale &egrave; un servizio che garantisce ai lucani il diritto alle cure mediche e alla salute, negli orari in cui viene meno l&rsquo;azione dei medici di famiglia, dalle 10 del giorno prefestivo, sino alle 8 del giorno successivo, dalle 8 del giorno festivo alle ore 8, del giorno successivo e ancora per tutti i giorni feriali dalle ore 20 alle 8 del giorno successivo. Si tratta di un lavoro delicato e importante, filtro necessario ai fini dell&rsquo;appropriatezza dei ricoveri ospedalieri, che si svolge in strutture inadeguate, molto spesso prive delle fondamentali misure di sicurezza, prevalentemente di notte, in un territorio a bassa densit&agrave; di popolazione, prevalentemente montano e in una regione con una disastrosa viabilit&agrave; minore e con inverni lunghi e rigidi&rdquo;.&nbsp;

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