Continuità assistenziale, conferenza stampa Galante e Pace

I due consiglieri, sottoscrittori della proposta di legge “Disposizioni in materia sanitaria” e fatta propria dalla quarta Commissione consiliare, hanno spiegato lo scopo del progetto normativo

Procedere ad una &ldquo;ricognizione puntuale di conformit&agrave;&rdquo; dell&rsquo;accordo integrativo del 2008 (quello che aveva riconosciuto ai medici del servizio di continuit&agrave; assistenziale compensi aggiuntivi per condizioni di disagio, uso dell&rsquo;auto propria, guardia medica pediatrica) all&rsquo;accordo nazionale del 2009 (quello che ha abolito, tra l&rsquo;altro, l&rsquo;omnicomprensivit&agrave; della retribuzione), &ldquo;limitando comunque la sua validit&agrave; sino all&rsquo;adozione della delibera della Giunta regionale&rdquo; (n. 347/2017) con la quale &egrave; stata disposta la sospensione di quei compensi aggiuntivi a seguito dell&rsquo;iniziativa della Corte dei Conti che ne ha contestato la legittimit&agrave;. E&rsquo; lo scopo di una proposta di legge sulle &ldquo;Disposizioni in materia sanitaria&rdquo;, d&rsquo;iniziativa dei consiglieri Galante (Ri) e Pace (Gm), firmata anche da tutti i gruppi consiliari e fatta propria dalla quarta Commissione (Politica sociale) che l&rsquo;ha licenziata all&rsquo;unanimit&agrave; lo scorso 8 giugno e che, oggi, &egrave; stata presentata alla stampa dai consiglieri Paolo Galante (Ri) e Aurelio Pace (Gm).&nbsp;<br /><br />&ldquo;La proposta di legge &ndash; ha spiegato Galante &ndash; ha l&rsquo;obiettivo di risolvere alcune questioni delicatissime che nell&rsquo;ultimo anno hanno riguardato i medici della continuit&agrave; assistenziale e i medici dell&rsquo;emergenza sanitaria territoriale. E&rsquo; una norma ricognitiva e tesa a stabilire che quell&rsquo;autonomia che viene concessa alle Regioni dall&rsquo;art.14 dell&rsquo;accordo collettivo nazionale, cio&egrave; la facolt&agrave; di valutare caso per caso condizioni di difficolt&agrave; e di rischio specifiche nell&rsquo;esercizio delle attivit&agrave; dei medici di continuit&agrave; assistenziale premiando con delle indennit&agrave; queste peculiarit&agrave;, &egrave; disciplinata dalla Regione Basilicata. Nella negoziazione regionale del 2008&nbsp; – ha proseguito Galante – si tennero presenti le peculiarit&agrave; della nostra regione come la densit&agrave; della popolazione, l&rsquo;orografia del territorio, i collegamenti infrastrutturali, prevedendo degli emolumenti aggiuntivi. Indennit&agrave; che non sono legate alla singola prestazione ma a un servizio svolto in condizioni di difficolt&agrave; e di rischio garantendo ai cittadini lucani un servizio essenziale di assistenza. Credo che la quarta Commissione&nbsp; consiliare &ndash; ha concluso Galante – abbia fatto un buon lavoro e ne sono convinto perch&eacute; tutti i partiti politici hanno sposato questa tesi che &egrave; stata condivisa anche da altre regioni&rdquo;. Il consigliere Galante ha, poi, annunciato un emendamento aggiuntivo alla proposta di legge con il quale si prevede che &ldquo;le indennit&agrave; aggiuntive di cui all&rsquo;art.44, comma 1 dell&rsquo;Accordo integrativo regionale,&nbsp; sono confermate sino all&rsquo;adozione di un nuovo accordo integrativo regionale, in quanto correlate ai servizi resi da tutto il personale medico dell&rsquo;Emergenza sanitaria territoriale a garanzia del miglioramento e dell&rsquo;integrazione dell&rsquo;assistenza medica ai cittadini da parte dei professionisti operanti nel settore delle prestazioni assistenziali della emergenza/urgenza&rdquo;.<br /><br />&ldquo;I medici di continuit&agrave; assistenziale sono insostituibili nel sistema sanitario regionale e questa regione di &lsquo;poca gente su tanta terra&rsquo; come diceva Giustino Fortunato, ha bisogno di capillarizzare l&rsquo;assistenza e assicurare a tutti i comuni un presidio a cui rivolgersi&rdquo;. Lo ha detto il consigliere Pace precisando che &ldquo;il sistema sanitario ospedaliero non copre tutto il territorio e non pu&ograve; coprire tutte le funzioni. Le guardie mediche hanno consentito al nostro territorio di avere un presidio sanitario costante, permanente e qualificato. Dopo l&rsquo;iniziativa della Corte dei Conti e la decisione della Giunta regionale di avviare le procedure amministrative per il recupero di alcune somme corrisposte ai medici, questa proposta di legge serve a colmare un vulnus attraverso il riconoscimento legislativo di una funzione prevedendo anche l&rsquo;elemento della progettualit&agrave; specifica&rdquo;. &ldquo;Dobbiamo fare in fretta &ndash; ha concluso Pace – per rimettere assieme i pezzi di un sistema sanitario minimo ma efficace che noi vogliamo conservare&rdquo;.<br /><br />Il progetto di legge, che sar&agrave; esaminato dell&rsquo;Aula per la definitiva approvazione, ha lo scopo di bloccare le azioni di recupero avviate dalle aziende sanitarie nei confronti dei medici. Chiarisce, inoltre, che le indennit&agrave; in questione &ldquo;si intendono finalizzate alla remunerazione di particolari e specifiche condizioni di disagio e difficolt&agrave; in cui vengono rese le prestazioni sanitarie al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza&rdquo;, e che, a seguito dell&rsquo;accordo collettivo nazionale del 2009, &ldquo;in sede di accordo integrativo regionale si potranno valorizzare e implementare le attivit&agrave; dirette alla razionalizzazione e ottimizzazione del sistema di medicina generale territoriale&rdquo;. Il testo dispone anche che le aziende sanitarie possano &ldquo;adottare forme organizzate finalizzate a promuovere la piena integrazione fra i professionisti della continuit&agrave; assistenziale ed i medici dell&rsquo;assistenza primaria&rdquo;.<br />

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