Contenzioso Società Icla, mozione del Pdl

Sulla questione, sottolinea Rosa, si chiede l’istituzione di una commissione interna che faccia chiarezza

“Sempre più difficile ricevere notizie accertate in Regione Basilicata. Oltre alla consueta lentezza degli apparati burocratici si associa anche la mancanza di documentazione su alcune vicende delicate ed onerose, come il contenzioso con la società Icla spa, il cui ammontare è pari a 36 milioni di euro, non pochi”. Ad affermarlo il consigliere regionale del Pdl Gianni Rosa, il quale fa sapere che sull’argomento hanno presentato una mozione da portare in discussione in Consiglio regionale.

“Si tratta – afferma Rosa – di una storia antica che si trascina dalla Prima Repubblica quando la società Icla si aggiudicò, in associazione con una ditta lucana, un enorme appalto di 76 miliardi di lire per la sistemazione idraulica a difesa delle infrastrutture nel basso Basento. Dopo vicende giudiziarie con relativi stop, la Regione Basilicata procede alla rescissione del contratto nel 2000 con i lavori non ancora ultimati. Nel frattempo la Icla fallisce affossata da centinaia di miliardi di lire di debiti ed il Commissario liquidatore impegnato a recuperare gli indennizzi per la ex società dai vari committenti, Regione Basilicata compresa”.

“Sull’argomento – precisa il consigliere – chiesi chiarimenti con una interrogazione a risposta scritta il 2 dicembre 2010 alla quale non ricevetti alcuna risposta se non dopo una ulteriore richiesta di documentazione, avanzata in data 9 dicembre 2011. Finalmente ho la risposta dal Dipartimento Presidenza della Giunta con prot. 64180-81AA del 10/04/2012 .Una risposta ovviamente incompleta dove, in perfetto linguaggio burocratese, è descritto, per sommi capi, la situazione del contenzioso. Ovvero che vi sono stati tre Lodi arbitrali: uno vinto dalla Regione Basilicata e gli altri due, il Lodo Linguitti che condanna la Regione Basilicata a pagare 20 milioni di euro e il Lodo Piselli che ha condannato la Regione Basilicata al pagamento di circa 16 milioni di euro. Per ambedue i contenziosi la Regione Basilicata ha presentato ricorso pendente presso la Corte di Appello di Roma. Per quanto riguarda lo stato del contenzioso trascrivo letteralmente il passaggio :” viene precisato che per l’effetto di pronunce di provvisoria esecutività dei predetti lodi, concessi dal giudice di appello, i crediti hanno costituito oggetto sia di pignoramento che di cartolarizzazione, ma che allo stato la procedura pignoratizia è ancora in corso anche se non risultano assegnazioni formali di somme”.

“Invece – continua l’esponente di Pdl – sulla mancata consegna della documentazione mi è stato risposto che “non è possibile fornire documentazione riferita alla vicenda in quanto, a prescindere dalla natura dei dati sensibili delle informazioni ivi contenute, i carteggi sono detenuti dai professionisti esterni che sono stati incaricati della difesa dell’Ente”. Quindi, in Regione Basilicata ad una richiesta di documentazione di faccende pubbliche, di atti amministrativi, di contenziosi che riguardano la sfera della cosa pubblica non è possibile avere documentazione per comprendere cosa sia successo, lasciando il giudizio alla sola magistratura che deve svolgere il suo corso. Una risposta che considero poco trasparente e indice di una approssimazione da parte della burocrazia regionale e non solo in quanto la risposta arriva dalla politica”.
“Il contenzioso con la Icla spa – dice ancora Rosa – non è solo mera questione di diritto amministrativo o natura legale, è anche una vicenda che penalizza l’Ente Regione e le sue finanze, quindi è necessario e doveroso che gli atti ed i carteggi, con il rispetto dei dati sensibili, siano messi a disposizione dei rappresentanti istituzionali. A meno che, non si voglia coprire qualche responsabile, aspettando che il tempo faccia dimenticare tutto”.

“A tutela degli interessi dei cittadini lucani – conclude Rosa – chiediamo l’istituzione di una commissione interna che faccia chiarezza sui vari passaggi amministrativi dall’affidamento dei lavori, alla rescissione contrattuale e stabilisca se vi siano state eventuali mancanze e/o carenze e/o responsabilità che hanno generato la richiesta di pignoramento da parte della Icla Spa".

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