L’inflazione rimane ferma allo 0,7 per cento, ai minimi da più di tre anni, e a Potenza, secondo i dati Istat leggermente al di sotto (0,6%), ma questo non vuol dire che i consumi ripartono. Anzi, il tasso resta così basso anche a causa di una domanda interna molto debole, con le famiglie lucane costrette a una feroce “spending review” perfino sul cibo, che ha portato nel 2013 a un crollo tra il 5 e l’8 per cento della spesa alimentare. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, rilanciando le opportunità, presentate in occasione della VI Assemblea elettiva, offerte dai circuiti brevi di commercializzazione.
Nonostante i prezzi fermi, comunque, i consumatori restano così attenti al risparmio che oggi quasi due famiglie su cinque tornano a fare la ‘scorta alimentare’.
“Più in dettaglio -osserva la Cia- il fenomeno dell’accumulo delle scorte riguarda il 39 per cento delle famiglie, che approfittano delle numerose ‘offerte speciali’ per spendere di meno, soprattutto sui prodotti a media e lunga conservazione. I circuiti brevi di vendita – precisa la nota – sono una risposta alle piccole e medie aziende che sono capaci di valorizzare, anche con sapienti trasformazioni, le piccole produzioni da molti sottovalutate che caratterizzano ampie aree interne della regione e l’agricoltura familiare". Per la Cia la vendita diretta rappresenta un interessante segmento di mercato. "A tal fine – continua la nota – abbiamo dato vita al Progetto Spesa in campagna e costituito l’Associazione piccoli produttori tipici e tradizionale. Intendiamo inoltre sostenere, insieme ai GAS (Gruppi di acquisto solidale) tutte le forme di vendita diretta delle produzioni agricole lucane attraverso la nascita e il sostegno di punti di vendita, spacci aziendali, circuiti agrituristici, punti di degustazione, circuiti gastronomici, uso dei prodotti locali da parte della ristorazione privata e collettiva, mercati degli agricoltori, ambulantato agricolo, vendita on-line, paniere dei prodotti tradizionali e tipici lucani. Per concretizzare e qualificare queste iniziative abbiamo proposto una norma regionale sulla vendita diretta che contempli l’istituzione di un Albo dei produttori-aziende agro-alimentari, sostegno ai consumi regionali e alle produzioni stagionali, creazione di mercati degli agricoltori in tutti i Comuni, una legge sulla macellazione aziendale e la vendita diretta di produzioni suinicole.
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