Consorzi bonifica, interrogazione di Leggieri

Il capogruppo di M5s chiede che venga rimosso Musacchio dall’incarico di commissario unico

&ldquo;I Consorzi di bonifica della regione Basilicata rappresentano in maniera chiara i tipici bubboni utili solo ad aumentare il debito pubblico anzich&eacute; salvaguardare la difesa del suolo, la regolazione delle acque, l&rsquo;irrigazione e l&rsquo;ambiente in generale.&nbsp; Quanto affermato non &egrave; una novit&agrave;, dato che sono stati proprio i loro conti in rosso a spingere la Giunta &lsquo;rivoluzionaria&rsquo;, si fa per dire, di Pittella a nominare un commissario unico, Giuseppe Musacchio, per rilanciare e riformare i tre enti. Eppure pare proprio che cos&igrave; non &egrave; stato. Il rosso dei conti non sembra aver mutato colore e anche la gestione pare che abbia lasciato molto a desiderare&rdquo;.<br /><br />E&rsquo; quanto sostiene il capogruppo di M5s Gianni Leggieri che ha presentato una interrogazione&nbsp; nella quale si chiede di &ldquo;valutare se sussistono i presupposti per la rimozione di Musacchio dall&rsquo;incarico di commissario unico dei tre consorzi di bonifica&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Un esempio lampante &ndash; dice – &egrave; la gestione da parte di Musacchio della questione inerente la realizzazione di opere nel distretto G dello schema idrico Basento-Bradano, che esporrebbe a diversi rischi di natura economica la Regione Basilicata, tra l&rsquo;altro fresca di bocciatura da parte della Corte dei conti per un bilancio non proprio regolare. Precisamente, la ditta aggiudicatrice della gara riguardante l&rsquo;assegnazione dei lavori, ha pi&ugrave; volte denunciato l&rsquo;ingiustificato ritardo della sottoscrizione del contratto da parte dei rappresentanti del Consorzio di bonifica Vulture Alto Bradano&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Sembrerebbe proprio&nbsp; – continua Leggieri – che detta inerzia espone la Regione Basilicata a vedersi sfumare il finanziamento dell&rsquo;opera avvenuto con delibera Cipe del 2006 per un importo di circa 80 milioni di euro. Non solo, la mancata realizzazione dell&rsquo;opera stessa, provocherebbe un danno inestimabile per l&rsquo;occupazione regionale, sia per ci&ograve; che riguarda le aziende agricole dell&rsquo;area interessata dai lavori, che attendono da circa 40 anni un sistema irriguo efficiente, e sia per quanto riguarda l&rsquo;assunzione di un centinaio di operai edili legati all&rsquo;esecuzione del progetto&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In ultimo &ndash; aggiunge – oltre il danno anche la beffa rappresentata dalla richiesta di risarcimento avanzata dalla ditta D&rsquo;Agostino quantificata in 7 milioni di euro. Alla gestione discutibile del commissario unico si deve aggiungere una riforma dei tre enti che prevede un paracadute per i conti in rosso degli stessi. Una riforma pittelliana nella quale i crediti e i debiti maturati e maturandi alla data del 31 dicembre 2017 rimarranno a favore o a carico dei rispettivi Consorzi. Inoltre, il testo della riforma prevede anche che in caso di eventuale passivit&agrave; (debiti) sar&agrave; la Regione a intervenire per favorire la chiusura delle liquidazioni&rdquo;.<br /><br />&ldquo;In parole povere &ndash; sostiene il capogruppo M5s – dato che sar&agrave; difficile, se non impossibile, vedere per fine 2017 un chiusura quanto meno in pareggio della liquidazione dei tre enti, le passivit&agrave; verranno risolte con l&rsquo;intervento di denaro pubblico a carico dei cittadini. Parliamo di un debito di circa 60 milioni di euro. Appare quindi chiaro il fallimento della conduzione Musacchio e la pericolosit&agrave; di una sua continuazione&rdquo;.<br /><br />&ldquo;Se ci&ograve; dovesse accadere &ndash; conclude – si auspica che la nuova nomina avvenga con criteri di selezione pubblica e non di nomina diretta, allora si che potremmo iniziare a parlare di azioni rivoluzionarie&rdquo;.<br /><br />L.C.<br />

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