“La stagione congressuale dell’Udc, che si svolge in Basilicata con gli appuntamenti di Potenza e di Matera in questo fine settimana, rappresenta un evento non solo per il partito di Casini e Cesa ma per l’intera società lucana. Vogliamo dimostrare – e questo è il messaggio rivolto alla società regionale – che un altro Paese e un’altra storia civile sono possibili e che l’Udc intende giocare un ruolo determinante nella ripresa del Paese, a partire proprio dai territori”. E’ quanto sostiene il vice coordinatore regionale dell’Udc Antonio Flovilla.
“La stagione congressuale – aggiunge – non può e né deve diventare l’occasione di scontri tra componenti ed aree politiche, che sono comunque una risorsa per la pluralità di sensibilità che caratterizzano il partito, quanto piuttosto l’occasione per l’Udc, come sostiene Cesa, di ripartenza dal territorio, di rilancio della sua missione che è principalmente quella indicata da Pezzotta, del superamento della diaspora dei cattolici e quella più generale, come evidenzia Casini, della politica come esempio per le giovani generazioni”.
“Penso, in proposito – continua – che l’Udc debba restare l’Udc, penso anche che la Costituente di centro non può essere la storia di tutti, ma ritengo che la tradizione politica dei cattolici italiani vada rinnovata in modo che possa aggregare anche chi cattolico non è.
In questo ragionamento – afferma ancora Flovilla – c’è l’esigenza di più contaminazione di riformismo cattolico con quello della sinistra democratica, quale strumento politico per aiutare la classe politica e dirigente della nostra regione a fare di più e meglio, e, nello specifico il Pd lucano che sta attraversando una fase problematica proprio nel rapporto tra le due aree storiche di riferimento (sinistra e cattolico-democratica) a superare le difficoltà, per tornare a svolgere la funzione centrale di governo regionale che gli elettori gli hanno affidato. Perciò ritengo necessario recuperare l’intesa di maggioranza alla Regione attesa a nuove prove difficili, tra le quali il rilancio del programma di legislatura, la tornata di nomine in enti, che non può rappresentare la solita occasione per individuare le “caselle” dei partiti“.
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