Confimi Industria Basilicata: Fontanarosa eletto presidente

Con l’assemblea generale del 31 agosto 2015, sono stati eletti il Presidente Nicola Fontanarosa e  gli altri organi statutari della Confimi industria Basilicata – associazione regionale della Confimi industria – Confederazione nazionale dell’Industria Manifatturiera Italiana e dell’Impresa Privata – alla quale aderiscono 28 mila imprese per 410 mila addetti, con un fatturato aggregato di oltre 71 miliardi di euro.
Nello stesso giorno, fa sapere l’associazione in un comunicato – si è anche l’insediata la giunta regionale, organo di governo dell’Associazione, che risulta essere costituito dal presidente  Nicola Fontanarosa, dal vicepresidente Vicario Carlo Montesano, dal vicepresidente tesoriere Giovanni Fragasso, dai vicepresidenti Iula Nicola e Luca Montano; completano l’organismo gli altri componenti nominati nelle persone  di Mannella Maria, Bruno Giovanni, Capece Pierpaolo, Bitondo Mauro, Buono Vito, Dragone Rosalba e Rocco Festa.
A comporre invece il nuovo Collegio dei Revisori per il triennio 2015/2018 sono stati eletti i consulenti nelle persone di Giuseppe Colaiacovo – Presidente – da Mangiatordi Michele e Spada Francesco Paolo Revisori effettivi e Tortorelli Mauro e Graziano Carmine Revisori supplenti.
Nel corso della riunione, l’Assemblea ha inteso tracciare un preciso percorso programmatico con linee e azioni e ha, inoltre, indicato chiaramente la volontà di avviare un dialogo e confronto costruttivo con la Regione Basilicata e tutte le altre Istituzioni pubbliche locali, le Organizzazioni Sindacali e tutte le componenti del partenariato economico e sociale, ritenendo al riguardo imprescindibile determinare un’alleanza strategica con le Associazioni Datoriali di Basilicata, con lo scopo di  elaborare condivise ed efficaci politiche industriali, settoriali e territoriali, da riportare in modo unitario ai tavoli istituzionali della programmazione, ove si determinano le strategie, gli obiettivi, i beneficiari e gli strumenti di attuazione.
In particolare e come già sostenuto,  si tratta di attuare una nuova visione di sviluppo regionale che punti sul pieno protagonismo dell’imprenditoria locale e che sappia mettere in campo modelli organizzativi adeguati a superare le debolezze e le criticità del momento e quelle storiche. Centrale sarà la capacità del sistema produttivo di valorizzare l’intero territorio regionale con tutte le sue risorse naturali, ambientali, energetiche, turistiche e storiche, nonché di rilanciare i settori tradizionali del manifatturiero e dell’industria delle costruzioni.

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