Confesercenti su politiche per il Mezzogiorno

La Confesercenti intervenendo sui  dati Svimez  i quali  confermano che il Mezzogiorno resta l’area del Paese più in difficoltà,  diffonde le sue rilevazioni trimestrali. “ A  luglio di quest’anno il 16% delle famiglie del Sud dichiara di non riuscire a coprire con il proprio reddito nemmeno le spese indispensabili. Una quota in aumento del 6% su maggio – in controtendenza rispetto ai dati nazionali – e quasi doppia rispetto al 9% di famiglie del Nord che si sente al di sotto della soglia di povertà. Il divario con il Nord si estende ormai a tutti i livelli: il 66% dei nuclei familiari del sud ritiene insoddisfacente la propria situazione finanziaria, contro il 44% del nord. Mentre le famiglie che ritengono di poter vivere serenamente con il proprio reddito, nel meridione, sono solo il 27%: 10 punti percentuali in meno rispetto alla media nazionale (36%) e 17 sotto quella delle regioni settentrionali (44%). E’ quanto sostiene Confesercenti Potenza
“Migliaia di piccole imprese, commerciali e turistiche, in Basilicata e  al Sud – afferma Prospero Cassino, presidente Confesercenti – hanno resistito con le proprie forze a questi lunghi anni di recessione: ora bisogna sostenerle. Così come è necessario ripensare, a livello complessivo, una strategia specifica per le regioni meridionali, che non si limiti solamente ai fondi strutturali europei. Ma – aggiunge – serve anche una nuova capacità progettuale di istituzioni, enti locali ed associazioni per realizzare una accoglienza del turismo straniero in grado di destagionalizzare gli arrivi e di prolungare quindi la stagione turistica di massa. Le carte vincenti le sappiamo tutti: sole, arte e bellezze naturali. Questo fascino richiama l’esigenza di destagionalizzare il turismo utilizzando le condizioni particolari della posizione climatica e la grande offerta sul piano culturale che non difettano certo alle regioni meridionali. Il Mezzogiorno possiede parecchi punti di forza che andrebbero valorizzati e sfruttati, come il patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale, oltre ad elementi di attrazione sociale e l’enogastronomia, ma ha anche numerosi punti di debolezza come una sostanziale marginalità rispetto ai circuiti turistici mondiali, una mediocre offerta ricettiva, la presenza modesta di infrastrutture, una scarsa riconoscibilità all’estero. Questo mentre la concorrenza mediterranea è aumentata grazie a politiche unitarie di quegli Stati, con forti investimenti ed azioni di marketing che ne hanno aumentato la competitività.
Occorre, secondo la Confesercenti, una politica nazionale unitaria che valorizzi l’immagine e promuova il valore aggiunto del Mezzogiorno nel suo insieme, innanzitutto attraverso un efficace brand turistico come “South Italy”, contestualmente ad interventi decisi sulle infrastrutture (aeroporti, porti, autostrade, ferrovie), sostenendo la mobilità, incentivando investimenti (anche di fascia alta dall’estero) di ampliamento e riqualificazione dell’offerta con nuovi servizi attrattivi (aree benessere, sportive), favorendo aggregazioni per maggiori dimensioni aziendali e la loro messa in rete, attuando politiche coordinate di marketing e promozione, organizzando una destagionalizzazione che vada oltre il balneare con politiche di prezzo incentivanti e un sostegno della domanda turistica per aumentare le presenze “fuori stagione”.

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