Rafforzare la crescita economica e i consumi; abbassare la pressione fiscale sulle famiglie e imprese; combattere più efficacemente il commercio illegale e abusivo, l’economia sommersa e la concorrenza sleale in tutte le sue forme; definire politiche attive e incentivi fiscali per le piccole imprese commerciali indipendenti e di prossimità per abbassare i canoni di locazione, per la valorizzazione commerciale delle città, per le politiche di gestione coordinata e sviluppo dei centri urbani, per l’assistenza tecnica e per supportare le piccole imprese ad affrontare la sfida del commercio elettronico e dell’innovazione e quindi non lasciarle sole. Sono le proposte principali illustrate oggi ai cittadini dalla Confesercenti che ha promosso a Potenza in piazza Mario Pagano un incontro pubblico installando un gazebo informativo. Alla manifestazione ha preso parte anche la Fipac , la federazione dei pensionati del commercio, per illustrare i progetti sulle pensioni, in particolare dei lavoratori autonomi, e la qualità delle vita degli anziani. Sono infatti proprio i pensionati autonomi quelli che subiscono di più la crisi e rivendicano l’adeguamento delle pensioni.
Il commercio, in particolare per quanto riguarda le piccole imprese indipendenti – sottolinea il presidente Prospero Cassino – è un settore che già da alcuni decenni attraversa notevoli difficoltà: c’è stato un profondo cambiamento, dei consumi, delle tipologie distributive, delle quote di mercato; le nuove tecnologie stanno determinando mutazioni importanti e la legislazione, soprattutto europea (Direttiva Bolkestein) ha creato una liberalizzazione totale per quanto riguarda i nuovi insediamenti di grandi strutture di vendita oltre alla liberalizzazione totale degli orari, 24 ore su 24, domeniche comprese. Abbiamo scelto il “cuore” del capoluogo di regione – spiega ancora Cassino – per un contatto diretto con i cittadini-consumatori con i quali abbiamo bisogno di riprendere azioni di rilancio del centro storico in tutte le sue funzioni non solo commerciali, per favorire i consumi e definire iniziative sulla qualità della vita
Molte piccole imprese in questi anni hanno chiuso i battenti. Nella città si assiste a fenomeni di desertificazione commerciale e la quota di mercato delle piccole superfici è progressivamente diminuita, mentre parallelamente è cresciuta quella delle grandi superfici e dei centri commerciali delle periferie. In via Pretoria gli esercenti resistono a fatica mentre tante attività si trasferiscono in altre aree tra le quali via del Gallitello diventato il nuovo polo commerciale di tendenza.
“Se si spengono i negozi, si spengono le città. Un danno economico ma anche sociale, soprattutto per quelle fasce svantaggiate, a cominciare dagli anziani, che hanno visto chiudere i negozi sotto casa, sostituiti da mega strutture quasi sempre alle periferie cittadine”.
La situazione delle piccole imprese commerciali dei centri urbani appare grave anche ai consumatori: secondo una ricerca condotta con SWG, il 67% dei consumatori ritiene che la rete di negozi del commercio di vicinato sia indebolita rispetto agli scorsi anni. Per questo, l’Associazione nazionale Centri Storici – Confesercenti rilancerà l’iniziativa.
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