La proposta di legge stabilisce l’inconferibilità di incarichi a coloro che nei due anni precedenti abbiano ricoperto cariche politiche, elettive o esecutive
“Accolgo convintamente l'auspicio manifestato da alcuni organi di stampa locali e, in particolare, da un editoriale a firma di Antonio Ribba, pubblicato dal Quotidiano della Basilicata, lo scorso venerdì, sull’approvazione di un provvedimento legislativo che sancisca l’impossibilità, per chi abbia ricoperto cariche politiche, elettive o esecutive nei due anni antecedenti la nomina, di ricevere il conferimento di incarichi”. A dichiararlo il consigliere regionale Ial il quale, nel dirsi certo della necessità di questa iniziativa, fa sapere di aver presentato una proposta di legge recante “Disposizioni in materia di inconferibilità di incarichi presso la Regione Basilicata e presso società di capitali, fondazioni, associazioni, enti strumentali ed enti vigilati o controllati della Regione” con la speranza che l’iniziativa legislativa venga accolta dalla maggioranza regionale.<br /><br />“Considerato l’approvazione dello scorso 21 marzo, da parte del Governo Monti del decreto legislativo “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50, della legge 6 novembre 2012, n. 190” la proposta di legge – fa notare l’esponente che ha aderito a ‘Scelta civica con Monti per l’Italia’ – è in linea con la politica nazionale, ma volutamente più severa.<br />All'articolo 7, il Dlgs prevede infatti, le condizioni di inconferibilità degli incarichi. Per effetto dell’art 76 della Costituzione, verrà emanato dal Presidente della Repubblica, con la sua entrata in vigore dopo 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale”.<br /><br />“La particolare condizione politica, ed in particolare l’elezione del Presidente della Repubblica prevista per il 18 aprile prossimo con la successiva fase del giuramento, rende però incerta la fase dell’entrata in vigore del decreto. Un assist in più, precisa Navazio – affinché il deposito della mia proposta di legge favorisca un cambiamento di registro nel conferimento di incarichi a partire da oggi. Perché, quanto meno, se ne possa già tener conto”.<br />La proposta di legge si compone di due articoli: l’articolo 1 stabilisce l’inconferibilità di incarichi a coloro che nei due anni precedenti abbiano ricoperto cariche politiche, elettive o esecutive, declinandone la tipologia : a) incarichi amministrativi di vertice della Regione; b) incarichi dirigenziali nell’amministrazione regionale; c) incarichi di presidente, componente consiglio di amministrazione, o amministratore unico di società di capitali, fondazioni, associazioni, enti strumentali, enti controllati o vigilati dalla regione medesima; d) incarichi di direzione di società di capitali, fondazioni o associazioni, enti strumentali, enti controllati o vigilati dalla regione medesima. L’articolo 2 ne dichiara l’urgenza stabilendone la relativa entrata in vigore.<br /><br />“ Il tema della separazione tra carriera politica e carriera manageriale, così come spiega Navazio nella relazione di accompagnamento all’iniziativa legislativa, appare come un problema ‘risolto’. Tra le varie questioni aperte rimane, però ancora in piedi la determinazione di una regola che non consente di passare, con continuità, dalla gestione politica a quella di direzione in enti o società. I motivi sono evidenti sia per la posizione ‘dominante’ in cui si viene a trovare il soggetto a cui è conferito l’incarico, che compromette sia la posizione di indipendenza soggettiva tipica del funzionario e sia l’immagine imparziale dell’amministratore, stante la natura dell’attribuzione dell’incarico che, ovviamente, è fortemente condizionato dall’appartenenza politica”.<br /><br />“Si vuole quindi operare una sorta di periodo di ‘raffreddamento’ – conclude Navazio – per consentire l’attribuzione di incarichi fondata su requisiti professionali, impedendo conferimenti che conseguano immediatamente alla fine del mandato politico o ad un repentino cambiamento per soddisfare posizionamenti politici e quindi rimuovere quello che qualcuno ha definito ‘sistema delle porte girevoli politica-società pubbliche’”.<br /><br /><br />