“Il Piano per il Sud, così come è articolato, corre il rischio di isolare il cuore del Mezzogiorno, lasciando indietro una vasta ed essenziale area, utile a rendere l’intero Sud Italia realisticamente e concretamente piattaforma nel Mediterraneo”.
Lo ha detto il Presidente dell’Upi Basilicata Piero Lacorazza, rivolgendosi al Ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto che oggi pomeriggio a Roma, in Conferenza Unificata Stato – Città -Autonomie Locali, ha reso un’informativa sul Piano nazionale per il Sud. Piano che pone due particolari questioni.
In primo luogo il quaranta per cento degli investimenti totali destinati al sud deve essere costituito da risorse ordinarie e non può comprendere, né i fondi Fas né le risorse liberate da progetti coerenti a valere sui fondi comunitari. La seconda questione riguarda la disponibilità delle risorse e i tempi per la realizzazione di importanti infrastrutture come la Bari – Napoli, la 106 Jonica e la Salerno – Reggio Calabria. “Anche se le risorse ci fossero e i tempi annunciati venissero rispettati, ci troviamo comunque – continua il Presidente – di fronte alla definizione di una rete infrastrutturale e logistica che rappresenta esclusivamente il perimetro dell’area del mezzogiorno, con un’unica trasversale. Ciò, come è evidente, creerebbe non pochi problemi ad un territorio che coincide con quello di circa 8/9 province e i cui abitanti rappresentano 1/3 della popolazione complessiva delle regioni del Mezzogiorno continentale”.
A tal proposito Lacorazza ha rilanciato il tema della pianificazione di area vasta ed ha parlato delle potenzialità dell’area interna del Mezzogiorno: “si tratta – ha detto – di un’area che ha una superficie territoriale pari al 50 per cento della superficie totale del Sud Italia e una serie di snodi logistici importanti (porti, aeroporti) che non possono rimanere esclusi dalle principali direttrici di sviluppo. Una parte rilevante di Mezzogiorno che deve dialogare e far quadrato per non rimanere indietro”. (r.s.)- bas 03