“Un passo indietro, e di parecchio, quello che sta facendo il Sindaco di Potenza Dario De Luca. Un passo indietro – prosegue il capogruppo del M5S in Consiglio comunale Savino Giannizzari – che probabilmente porterà lui e la sua Giunta alle dimissioni perché ormai ha ‘perso la faccia’. Infatti, da acerrimo avversario di chi ha causato il dissesto di una città che merita ben altro, sta diventando l'alleato principale, la stampella del Pd e, per giunta, succube dei giochetti dei partiti ai quali si opponeva, come ha sempre detto e fatto già dalla campagna elettorale. La sua continua minaccia di dimissioni, se ne è perso il conto delle volte, lascia chiaramente trasparire la sua debolezza politica e di Sindaco. Potenza di un primo cittadino debole non sa che farsene ed è giunta l'ora, non più rinviabile, di ‘staccare la spina’ e lasciare che siano i cittadini a giudicare l'operato del Sindaco delle sue giunte e del resto del Consiglio. Intanto l'unica opposizione è toccata, per quanto possibile, al Movimento 5 Stelle e oggi, date le trattative e le possibili alleanze, se ne rimarca ancora di più l'importanza. Per i 5 Stelle è l'ora di andare al voto. De Luca non è più' il sindaco utile alla nostra città. Il Movimento 5 Stelle ha un unico metodo, chiaro e trasparente: non sono ammessi i cambi di casacca, pena l'espulsione. E' evidente il dibattito a Potenza su come sia possibile che un Sindaco eletto con un accorpamento di liste del centro destra, possa in modo così ‘sfacciato’ accordarsi a una coalizione di segno opposto, che per giunta ha creato tutto il disastro socio economico al quale stiamo assistendo, trovando la scusa che lo si fa per il bene della città. Questo trasformismo mischia le carte e allontana definitivamente la politica dai cittadini e sancisce ancora una volta il dato che in politica i numeri non contano, ma gli accordi sottobanco sì. E' per questo motivo che il Movimento 5 Stelle di Potenza, che rappresento in Consiglio comunale, non perseguirà mai alleanze di nessun tipo, se non la condivisione sui programmi e le azioni concrete, sempre che siano concordate alla luce dell'opinione pubblica. Questa città violata, ancora una volta viene derubata della propria dignità e reagisce con un religioso silenzio in attesa dell'intervento divino; a un popolo che sostiene: «Signore, con te sono pronto ad andare in prigione e alla morte» viene risposto: «Pietro, io ti dico: non canterà oggi il gallo, prima che tu per tre volte avrai negato di conoscermi». De Luca non ha atteso neppure il secondo canto del Gallo. Sarebbe più' dignitoso andare al voto” conclude Giannizzari.
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