“Ancora una volta siamo costretti a evidenziare come tra ritardi, incomprensioni, emendamenti, sollecitazioni, accordi e mediazioni, la città di Potenza non riuscirà a licenziare il piano sulla pubblicità che un po' di respiro avrebbe dato alle casse del nostro martoriato capoluogo” sostiene il capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Giuzio. “Il Prip e il relativo Regolamento, quest'ultimo richiedeva impercettibili modifiche, – prosegue – giungono in commissione l'8 aprile 2016 e, dopo una compiuta disamina era, almeno a parere di chi scrive, pronto per essere licenziato in Consiglio. Ed ecco che come di incanto, alcuni consiglieri del centro sinistra proponevano un emendamento che avrebbe voluto modificare il regime introdotto dalla prima giunta De Luca con l'introduzione di un regime misto concessorio/autorizzatorio. Palesavamo da subito l'inammissibilità di detto emendamento, ma i proponenti insistevano per avere un parere tecnico degli uffici competenti. Il parere degli uffici, negativo come era facile prevedere, giunge in commissione soltanto il 27 di agosto con un diktat in base al quale le modifiche al regolamento e l'adozione del Prip andavano fatte entro e non oltre il 4 di novembre, con il rischio di bloccare nella città capoluogo tutte le affissioni pubblicitarie, rendendone illegittimi gli attuali spazi. Preso atto dell'impossibilità di poter approvare il piano sulla pubblicità nei termini previsti dalla legge (infatti dopo l'adozione e la successiva pubblicazione è previsto un termine non inferiore ai trenta giorni per eventuali rilievi degli interessati, poi deve tornare in commissione ed infine approvato in consiglio), si cerca di correre ai ripari chiedendo al consiglio di modificare il regolamento prevedendo una proroga. Nella indetta commissione chiedevo da subito la sospensione dei lavori in attesa che si procedesse alla istruttoria come previsto dalla legge con l'acquisizione di tutti i pareri e del visto del Sindaco, prima di iniziare nuovamente la discussione. Sospesi i lavori, gli uffici, con e-mail informale del 21 settembre 2017, motivavano la richiesta di proroga con un prosieguo della fase transitoria. La nota, irricevibile dalla commissione poiché sprovvista delle formalità previste dalla normativa in materia, rimane ad oggi, lettera morta. Procrastinare la fase transitoria, senza l'indizione della gara, è impensabile per le conseguenze che potrebbe comportare in termini di responsabilità, pertanto ancora una volta non possiamo, nostro malgrado, non constatare la superficialità di una maggioranza che non è in grado nemmeno di licenziare atti fondamentali per la vita dell'ente. Chi ne pagherà le conseguenze? In primo luogo gli operatori del settore che, salvo miracoli, a breve dovranno cessare le proprie attività, ma conseguenze si avranno anche sul bilancio comunale che non potrà ascrivere tra le proprie attività le entrate che sarebbero potute derivare dall'applicazione del Piano Regolatore delle installazioni pubblicitarie.” conclude Giuzio.
Bas 05