“Il consigliere comunale del Pd Nicola Lovallo nel segnalare la “presenza massiccia di impianti del tipo minieolico sul territorio comunale”, attraverso la proposta di un ordine del giorno chiede che la Regione Basilicata si attivi urgentemente ai sensi del decreto 30 marzo 2015, per approvare una iniziativa legislativa finalizzata:
a. a declinare la definizione e la individuazione delle aree “sensibili” in base alla specifica situazione del territorio lucano;
b. a definire criteri certi e specifici per riconoscere il “cumulo dei progetti”;
c. a ridurre in maniera ulteriore la soglia dimensionale per l’applicazione delle verifiche di screening;
d. a stabilire condizioni per sottoporre a VIA particolari situazioni territoriali meritevoli di maggiore tutela;
e. a stabilire, per motivi di salvaguardia, una “moratoria”, nelle more degli adempimenti di cui sopra.
“La massiccia presenza di impianti del tipo mini-eolico sul territorio comunale – ribadisce Lovallo – sta emergendo in tutta la sua gravità, interessando vaste porzioni dell’agro rurale. L'ufficio comunale preposto ha evidenziato le dimensioni del problema, che vede “… il sorgere di veri e propri parchi minieolici formati dal sommarsi di numerosi aero-generatori all’interno di ristretti ambiti agricoli, i quali invece di integrarsi in un'ottica di generazione distribuita, sono di fatto sottratti a ogni controllo di natura pubblica …”. Al momento sono state presentate, in modalità telematica, presso il protocollo del Comune di Potenza, circa 200 pratiche di Pas (Procedura abilitativa semplificata) relative all’impianto di altrettante pale eoliche, di cui un sessantina risultano di fatto già installate. Premesso che l’interpretazione estremamente liberale della legislazione vigente in materia, ha finito per travisare le finalità originarie per le quali questa importante fonte di energia rinnovabile è stata consentita, fino al punto che gli impianti mini-eolici tendono addirittura a sostituirsi a quelli di grande dimensioni, in quanto sottratti alla verifiche di Via (Valutazione di impatto ambientale). Premesso che la nostra già fragile situazione territoriale appare minacciata nei suoi valori ambientali e paesaggistici, specialmente nei casi in cui si verifichino effetti cumulativi, dovuti a installazioni di più impianti mini-eolici presentati autonomamente, ma che di fatto finiscono per configurare una vera e propria ‘selva’ di aero-generatori. Il ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare con il suo recente Decreto 30 marzo 2015 pubblicato ha dettato nuove linee guida per la verifica di assoggettabilità e valutazione di impatto ambientale dei progetti di competenza delle Regioni, ivi compresi i cosiddetti impianti mini-eolici. Va ricordato inoltre che lo stesso Decreto consente, tra l’altro, di individuare ulteriori criteri per la riduzione delle soglie dimensionali al di sotto delle quali non è dovuta alcuna verifica di Via o di screening, a esempio nelle zone in cui si paventi il cumulo di numerosi impianti, o nelle zone “sensibili” quali le zone umide, le zone costiere, le zone montuose oltre 1.200 metri, le zone densamente abitate, e così via. Si ritiene pertanto necessario pronunciare un forte dissenso circa ogni modalità di utilizzo del nostro territorio, che non tenga conto delle specifiche situazioni ambientali e territoriali. Ogni azione a salvaguardia del patrimonio naturalistico e paesaggistico interessa non solo la nostra Città, ma l’intera comunità di Basilicata, e che tale battaglia non può prescindere da una effettiva concertazione con gli organi regionali, anch’essi interessati a scongiurare un uso selvaggio e indiscriminato del territorio” conclude Lovallo.