“De Luca è il Sindaco della città e non di una parte”, così il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giuseppe Giuzio si inserisce nel dibattito politico di questi giorni, all’indomani della presenza del Primo cittadino a un incontro organizzato dal Pd. “Sia a destra sia a sinistra, a distanza di oltre un anno dall’ultima tornata elettorale, ancora non si è fatta una disamina obiettiva del cambio epocale che la volontà popolare ha determinato, cambio peraltro che è stato confermato anche dall’ultimo voto materano. L’elettore – prosegue Giuzio – non si riconosce più nei partiti, almeno nella vecchia visione di partito, quella che è stata loro presentata negli ultimi anni. A Potenza la permanenza di uno zoccolo duro che ha portato il centrosinistra al 55% delle preferenze al primo turno è frutto unicamente di un voto ‘militarizzato’, di persone ‘costrette’ a votare per l’ex e futuro consigliere comunale, l’ex assessore, il cugino, il cognato, il fratello, lo zio e via dicendo, ‘controllati’ ‘sezione per sezione’, con forti ‘tirate d’orecchi’ quando nella sezione ‘x’ fosse mancato anche un singolo voto di quelli ‘programmati’, ‘cooptati’, ‘schedati’. Altro elemento da considerare è che i consiglieri non di centrosinistra eletti sono 8, annoverando anche il M5S, e che per la maggioranza consiliare, quella che consente di tradurre in azioni concrete di governo gli indirizzi politici, servono 17 voti. A monte di tutto ciò, la condizione che sfugge in chi vuole ‘tirare per la giacca’ il Sindaco, è che De Luca è stato elemento trainante per il centro destra. De Luca è stato eletto grazie ai voti del centrodestra, ma il centrodestra ha conquistato la città grazie a De Luca. E’ di tutta evidenza quindi, che per governare ci sia la necessità di un percorso condiviso, che metta da parte i ‘mal di pancia’, le sigle di partito, gli schieramenti ideologici, e trovi momenti di sintesi sui programmi e sulla realizzazione degli stessi, al di là dei distinguo che pure rimangono, ed è comprensibile e giusto che rimangano, in forza di storie e sensibilità differenti. Sia chiaro a tutti che l’alternativa di tornare alle urne, proprio alla luce dello ‘zoccolo duro’ di cui sopra, potrebbe ripresentare la situazione determinatasi a giugno 2014, a patto che De Luca o un suo epigono riesca a ripetere l’exploit. Credo che sia giunto il tempo per sotterrare l’ascia di guerra, verificando all’interno delle diverse componenti a destra e sinistra chi sia disposto a lavorare per il bene comune e chi invece ritenga irrinunciabile la propria etichetta di ‘duro e puro’. Saranno altri a giudicare l’operato amministrativo e politico sia dell’attuale consiliatura sia delle precedenti, ma la brama di giustizialismo non dovrà inficiare il grosso lavoro che si sta facendo per riportare in pari i conti del Comune e per restituire a Potenza il ruolo di capoluogo di regione che le compete” conclude Giuzio.
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