“L’intervento dell’Amministrazione provinciale sulla Villa del Prefetto, se non ha certamente risolto il problema della fruibilità definitiva della struttura, ha lodevolmente acceso i riflettori sugli spazi verdi del Centro storico da mettere a disposizione dei residenti”, così il consigliere comunale di ‘Potenza condivisa’, Roberto Falotico. “Occorre farne una priorità, nell’ottica di un rilancio di questa parte della città, così come nel programma di tutti i candidati alle scorse elezioni. Innanzitutto, – prosegue – per la stessa Villa del Prefetto, occorre definire un progetto ad hoc, che preveda la trasformazione del campo da tennis in spazio giochi per i bambini, la sistemazione definitiva del verde e l’immissione di servizi legati alla fruizione del parco. Sulla scorta di quanto verificatosi a Montereale, si potrebbe ipotizzare l’affidamento del chiosco presente all’interno della Villa a un soggetto privato che possa gestire apertura e chiusura della Villa e guardiania all’interno del parco. Vi è poi, come giustamente messo in evidenza dal lavoro della Commissione comunale presieduta dal consigliere Vincenzo Telesca, la necessità di allargare lo sguardo ad altre aree e ad altri progetti dimenticati, a cominciare dal Parco Guevara e dalle proposte di sistemazione avanzate a suo tempo dall’Associazione di Via del Centro storico e che mirano a riqualificare l’intera area, senza la necessità, a suo tempo evidenziata, di procedere alla demolizione dell’edificio che ospita la scuola. Una terza questione, non meno importante, riguarda il destino dell’ex Ariston, area che non può rimanere eternamente come una ferita aperta nella città e che deve trovare una immediata decisione da parte di chi ne ha la titolarità. Tutte queste cose, ivi compresa la mai realizzata sistemazione del verde al parco Montereale che pure era parte essenziale del progetto a suo tempo redatto dall’architetto Maroscia (e che prevedeva l’intervento del Dipartimento di Silvicoltura dell’Università di Basilicata per l’allocazione di piante autoctone al posto della pineta) richiedono necessariamente la rimodulazione della quota di fondi europei di Sviluppo e Coesione assegnati alla città. Se è interesse di tutti, così come è quello unanimemente manifestato dai membri della Terza Commissione, riportare il centro storico alla frequentazione dei cittadini e alla ripresa del commercio, dobbiamo ricominciare con politiche che prevedano più verde, più servizi” conclude Falotico.
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