“Ritengo sia un momento doloroso – sostiene il consigliere comunale di ‘Potenza condivisa’ Vincenzo Lofrano – per ogni amministratore dover prendere atto del dissesto finanziario dell'ente che amministra; purtroppo i freddi numeri sono sotto gli occhi di tutti:le relazioni dell'unità di direzione bilancio e finanze, dei revisori contabili, del commissario ad acta documentano il dissesto: l'organo di revisione contabile, è riportato puntualmente nella delibera approvata, ha individuato le cause di deficitarietà strutturale che comportano l'obbligatorietà della dichiarazione di dissesto finanziario ai sensi degli articoli 244 e seguenti del Tuel:
-squilibrio della gestione di competenza per 25 miloni di euro nel 2014, 10 nel 2015,10 nel 2016;
-squilibrio strutturale della gestione di cassa;
-squilibrio della gestione residui;
-presenza di un disavanzo di amministrazione accertato con l'approvazione del rendiconto di gestione dell'esercizio 2013 pari a circa 14 milioni di euro.
Le cause di deficitarietà riportate – ancora Lofrano – non sono state ritenute sanabili dal collegio ricorrendo alle ordinarie procedure di riequilibrio previste dall'articolo 193 del d.lgs.18-8-2000 n.267. Siamo tra quelli che si sono impegnati e fino all'ultimo hanno sperato che il dissesto si potesse evitare, ben consapevoli delle conseguenze negative sulla collettività(aumento di tasse, riduzione della spesa per il personale, limitazione dei servizi offerti a solo quelli obbligatori per legge):purtroppo dobbiamo prendere atto che le cose sono andate diversamente" conclude il consigliere Lofrano.
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