“Ritengo che sia del tutto strumentale sostenere che la tassa di soggiorno costituisca un’imposta odiosa e depressiva”. E’ quanto sostiene il consigliere del comune di Matera, Michele Paterino del gruppo consiliare Italia dei valori. “Inoltre – continua – è sbagliato pensare che un’imposta-contributo di pochi euro possa far rinunciare a qualcuno di dormire a Matera e preferire altre località limitrofe per il solo fatto che non si applica la tassa di soggiorno. E’ assurdo sostenere che la competitività turistica di una località dipende dall’introduzione o meno della tassa di soggiorno. Dove l’imposta è stata già applicata si è avuto un incremento e non un decremento di turisti. Fiscalmente è una tassa credo che possa essere invece considerata un contributo per il territorio, una sorta di sostegno alla promozione turistica. Lo ricordiamo, che a differenza dell’addizionale irpef comunale, non è a carico dei cittadini. E’ nostro compito vigilare per evitare di utilizzare queste risorse per altri scopi che nulla hanno a che fare con lo sviluppo dell’economia turistica, settore questo che potrebbe rappresentare, invece, per la nostra comunità una valida ed immediata risposta all’attuale fase di recessione economica. Per questo, abbiamo previsto nel regolamento una destinazione vincolata per queste risorse. Tassa o non tassa il turismo decollerà solo se saremo in grado di promuovere al meglio il nostro territorio, le nostre risorse ambientali e culturali, se sapremo garantire servizi sempre più di qualità di accoglienza turistica, se attueremo iniziative culturali in grado di invogliare i turisti a scegliere la nostra città, la nostra provincia come luogo delle proprie vacanze rispetto ad altre. C’è la necessità – conclude l’esponente di Idv – di un maggiore coordinamento delle azioni e delle iniziative per superare frammentarietà e disarticolazione della spesa, individuando percorsi nuovi di riorganizzazione e promozione turistica. La costruzione e l’attuazione di un sistema integrato di promozione territoriale passa attraverso lo sviluppo di un metodo di lavoro partecipato e sinergico tra enti pubblici e operatori privati al fine di individuare le azioni prioritarie e di maggior valore aggiunto per la crescita dell’offerta territoriale”.
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