Illustrate le considerazioni prodotte dal geologo Giampiero D’Ecclesis sulle cause dell’inquinamento, sulle sue modalità di propagazione e diffusione nell’acquifero
L’audizione del comitato “Diritto alla salute” di Lavello al centro dei lavori odierni della Commissione consiliare d’inchiesta Fenice, presieduta da Nicola Pagliuca (Pdl).
Presentato alla Commissione consiliare uno studio geologico del dott. Giampiero D’Ecclesis che esplicita alcune considerazioni sulle cause dell’inquinamento, sulle sue modalità di propagazione e diffusione nell’acquifero, sulle sue conseguenze sul piano del rischio di degrado della risorsa idrica sotterranea.
Nicola Abiuso, rappresentante del Comitato di Lavello, ha invitato la Commissione d’inchiesta “a prendere in considerazione il lavoro effettuato, basato sull’analisi di atti ufficiali prodotti nelle Conferenze di Servizio tenutesi a Melfi e a Potenza sull’inquinamento prodotto da Fenice”. Il dott. D’Ecclesis, successivamente, ha esposto all’organismo consiliare le proprie perplessità circa la scientificità del piano di caratterizzazione e bonifica per il termovalizzatore Fenice. “Allo stato attuale – ha spiegato – lo studio idrogeologico allegato al Piano di caratterizzazione è incompleto e mancante di qualsiasi dato numerico utile alla definizione parametrica di un modello idrogeologico. Non sono state individuate le prove di caratterizzazione idrogeologica del sottosuolo, quelle di portata dei pozzi, le misure di filtrazione e quelle della velocità e non sono state evidenziate le quote di rinvenimento delle falde idriche. In mancanza di tali dati – ha aggiunto – è impossibile costruire un modello matematico che possa rappresentare le modalità di circolazione idrica sotterranea né, di conseguenza, il modello di genesi, propagazione e diffusione dell’inquinamento nel sottosuolo, se non in maniera ipotetica e descrittiva”.
Il presidente Nicola Pagliuca, a margine dei lavori, ha comunicato ai componenti dell’organismo consiliare che le attività di indagine conoscitiva proseguiranno con l’audizione del vice presidente della Provincia di Potenza, Massimo Macchia.