“È dei giorni scorsi la notizia della costruzione di un impianto di compostaggio nel territorio di Contrada Jesce, alle porte della capitale Europea della Cultura 2019, priprio sulla Via Appia, tanto cara al Ministro Franceschini e ai piani strategici di sviluppo turistico del Governo nel Mezzogiorno”. Lo afferma, in un comunicato stampa, il Comitato Via Appia. “La recente notizia della volontà espressa dal Ministro Dei Beni Culturali Dario Franceschini, di riportare in vita la Via Appia, siglando un accordo tra le cinque regioni che nei giorni scorsi si sono incontrati a Roma, certo rappresenta per il nostro territorio, che dalla Via Appia è attraversato e che è naturalmente vocato al turismo per le sue innumerevoli testimonianze storiche e culturali, un salto di qualità nella sua gestione. Tale notizia – scrive il comitato – ha suscitato l’entusiasmo di quanti tra Matera, Gravina, Altamura, Santeramo, credono che investire nel turismo sia il percorso giusto per contribuire al recupero ed alla valorizzazione del nostro territorio oltre che essere fonte certa di sviluppo economico. Sembra però una beffa parlare di valorizzazione del territorio in quel luogo che si è detto di voler tutelare, quando è notizia recente che proprio di fronte a questa storica Masseria e sulla Via Appia appunto, lungo un tratto dell’antico tratturo Melfi-Casstellaneta, al confine tra Matera, Altamura, e Santeramo, nella colpevole indifferenza degli enti locali territoriali, si è autorizzata la costruzione di un impianto di compostaggio di notevoli dimensioni, senza considerare la naturale vocazione turistica ed agroalimentare di quella stessa area e di fatto volendo stroncare ogni altra possibilità di sviluppo di quel territorio. I cittadini chiedono con forza il coinvolgimento in scelte di pianificazione territoriale che spesso sono costretti a subire e che possono mutare i destini di sviluppo delle aree coinvolte, perché solo una razionalizzazione nella gestione e pianificazione a tutti i livelli delle nostre risorse può creare reale sviluppo culturale e soprattutto economico”.
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