Il consigliere dice: “emendamenti finalizzati al buon senso e orientati a fornire soluzioni. Ma la maggioranza prende tempo”
“Qualcuno dirà non stiamo perdendo tempo”. E’ il commento "ironico ed immediato" del consigliere regionale, Alfonso Ernesto Navazio, a margine della chiusura “repentina” della seduta odierna del Consiglio regionale. <br /><br />“Un’ora di riunione della maggioranza – dice Navazio – per visionare, analizzare e controllare gli emendamenti al disegno di legge 'Disposizioni nei vari settori di intervento della Regione Basilicata', evidentemente non è bastata, infatti la seduta è stata sciolta”.<br /><br />Navazio aveva presentato quindici emendamenti al ddl “finalizzati – spiega il consigliere regionale – al buon senso e orientati a fornire soluzioni, ovvero agevolazioni ai cittadini lucani. Tra questi, l’emendamento sulla tassa regionale per il diritto allo studio universitario che fa riferimento alla norma introdotta dal decreto legislativo 29 marzo 2012 n. 68 sulla revisione della normativa in tema di diritto allo studio. Con l’emendamento, noi riteniamo – afferma Navazio – che bisogna legiferare specifiche differenziazioni in base alle fasce reddituali. Nello specifico, l’emendamento prevede 120 euro per coloro che presentano una condizione economica non superiore al livello minimo dell’Isee corrispondente ai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai livelli essenziali delle Prestazioni (Lep) del diritto allo studio; 140 euro per coloro che presentano una condizione economica superiore al livello minimo dell’Isee corrispondente ai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai Lep del diritto allo studio e, infine, 160 euro per coloro che presentano una condizione economica superiore al doppio livello minimo dell’Isee corrispondente ai requisiti di eleggibilità per l’accesso ai livelli essenziali delle Prestazioni (Lep) del diritto allo studio”.<br /><br />“Dunque – sottolinea Navazio – una distribuzione a seconda del reddito familiare perché è ovvio che il reddito del figlio di un operaio è diverso da quello del figlio di un medico. L’università – ricorda Navazio riprendendo il concetto del giurista Ugo Mattei – è un bene comune se vissuta ed interpretata come tale dai suoi protagonisti capaci di comportarsi come una comunità ecologica, riproduttrice di sapere critico. L’università diviene apparato ideologico, dello Stato o del mercato quando rinuncia alla sua funzione critica divenendo gerarchica o spettacolare”.<br /><br />Tra gli emendamenti presentati Navazio tiene presente il problema della rete ospedaliera. L’emendamento presentato “infatti mira all’ampliamento del blocco del turn over per le assunzioni di personale sanitario e tecnico necessario al potenziamento della rete regionale dell’Emergenza – Urgenza destinato al servizio del Pronto soccorso attivo ed autonomo dove hanno sede i presidi del Psa. Un emendamento – spiega il consigliere – che nasce dall’esigenza di garantire che tutta la rete ospedaliera regionale abbia dei medici dedicati al sistema di Pronto soccorso. Una mancanza ad oggi palese e ordinaria del nostro sistema sanitario regionale”.<br /><br />L’abolizione della Commissione per i beni ambientali della Regione Basilicata è l’oggetto di un ulteriore emendamento che fa esplicito riferimento alla più recente normativa in materia di bellezze naturali (D.Lgv 42/2004 modificato poi dal Dlgs 157/2006 e 63/2008) che non obbliga la regione a istituire commissioni finalizzate all’esame di istante relative al rilascio di pareri e quant’altro ma assegna alla regione ben più rilevanti compiti a regime ordinario.<br /><br />Altri emendamenti riguardano il Collegio dei revisori, l’attività edilizia senza titolo abilitativo, la razionalizzazione degli organi delle società a totale partecipazione della Regione. Un emendamento è finalizzato alla razionalizzazione degli organi dei Consorzi per lo Sviluppo industriale “considerato il sistema di governance che da sempre ha rappresentato un elemento di criticità. La complessità e l’incertezza – esplicita Navazio – del processo decisionale derivante dal modello Cda – Presidente e dal gran numero e composizione dei soci può divenire poco efficace se non addirittura problematica. Di qui la proposta che razionalizza il sistema di governance dei Consorzi industriali prevedendo la figura dell’amministratore unico”.<br /><br />“Emendamenti – conclude Navazio – che risulterebbero significativi per il risparmio economico che ne deriverebbe in un tempo nel quale i costi di gestione rappresentano una componente necessaria da non sottovalutare”.<br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />