Esplode la protesta degli agricoltori italiani che lasciano le campagne con i trattori per stringere d’assedio le principali città a difesa del grano nazionale, sotto l’attacco delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il rischio desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale, che si trovano peraltro soprattutto nelle aree più difficili del Paese. A Potenza da questa mattina 250 trattori stanno invadendo con le bandiere gialle di Coldiretti la città, suddivisi in tre cortei, uno partito dalla zona nord del capoluogo, l'altro da via dell'Edilizia e l’altro ancora dal ponte Centomani, per confluire tutti dinnanzi alla sede della Regione Basilicata e offrire ai cittadini pasta fatta con grano duro Senatore Cappelli prodotta sul territorio e trasformata grazie a due giovani cooperative. Il loro arrivo ha prodotto 10 chilometri di code sulla superstrada Potenza – Melfi e 5 chilometri sulla fondovalle dell’Agri. Presenti in tutto 1200 associati provenienti da tutta la regione e perfino dal Metapontino, che apparentemente non è interessato, ma partecipa perché il grano serve a tutti. Alla manifestazione anche 56 sindaci, in rappresentanza praticamente del 40% dei Comuni di tutta la Basilicata.
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